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Ponte sull’Ancaranese ormai ridotto ai minimi termini: pericoli costanti, incidenti e code

ASCOLI - Dopo anni di promesse e i recenti sopralluoghi si spera che in quel tratto di strada, snodo nevralgico della viabilità, compaiano prima possibile un cantiere e operai al lavoro. L’ultima segnalazione dell’automobilista contromano anche per la scarsa illuminazione. In tanti sperano che il ponte sistemato sia il dono che troveranno sotto l'Albero di Natale 2023
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di Andrea Ferretti

 

Anche il 2022 se ne sta andando e il ponte sull’Ancaranese, sempre più degradato e pericoloso, è lì ad aspettare una sistemazione sulla quale stanno lavorando le Amministrazioni provinciali di Ascoli e Teramo. Il tratto di strada più discusso degli ultimi anni, snodo cruciale della viabilità dove convergono superstrada Ascoli-mare, asse attrezzato e Provinciale Bonifica, continua far discutere. Metà ponte è teramano e metà ascolano. Lì confinano i territori comunali di Ascoli (Villa Sant’Antonio, che poi dire Castel di Lama è la stessa cosa) e Ancarano.

 

Le proteste, ormai miste purtroppo a rassegnazione, sono giornaliere. Che si intervenga sembra essere qualcosa più di una speranza dopo i recenti sopralluoghi dei vertici (politici e tecnici) delle due Province, compreso il summit a Roma con il commissario per la Ricostruzione Giovanni Legnini. L’ultimo è stata la chiusura del tratto in direzione Abruzzo di qualche giorno fa per prove di carico in vista dei lavori. Il presidente della Provincia Sergio Loggi sembra essere dunque seriamente candidato ad essere quindi ricordato come “il presidente della Provincia di Ascoli che sistemò il ponte sull’Ancaranese”.

 

Gli annunci dei suoi predecessori resteranno un ricordo. Da quando cioè il ponte è diventato una piaga (pardon, vergogna) della viabilità picena, si sono succedute le dichiarazioni e le promesse di Piero Celani, Paolo D’Erasmo e Sergio Fabiani. Tre politici non alle prime armi, ma tre presidenti della Provincia di Ascoli che si sono seduti su quella poltrona con esperienze amministrative alle spalle come sindaci di Ascoli (Celani), Ripatransone (D’Easmo) e Montegallo (Fabiani). Anche Loggi è un sindaco (di Monteprandone) ed è probabile che anche lui percorra spesso quella sorta di budello d’asfalto.

 

La corsia che immette nel territorio ascolano non è altro che alcune decine di metri delimitati da new jersey, quelli che vennero sistemati provvisoriamente. Ma che, finchè non verranno rimossi, sono diventati definitivi. In quel punto ogni giorno si creano code e non mancano piccoli incidenti di chi finisce contro i new jersey. Per non dire del fondo stradale, un micidiale mix di buche e avvallamenti come mai avvenuto in passato.

 

Sopralluogo di febbraio 2022

E’ di queste ore l’ultima segnalazione di un’automobile che ha imboccato contromano la corsia che conduce verso l’Abruzzo e l’imbocco della superstrada. Il testimone ci racconta anche della successiva pericolosa retromarcia del conducente quando si è accorto che ad aver sbagliato non erano gli altri che gli andavano contro. Pericoli h24, soprattutto dopo il tramonto a causa dell’illuminazione che, per non essere da meno, è anch’essa deficitaria.

 

I presupposti perché prima o poi avvenga un incidente con gravi conseguenze purtroppo sembrano esserci tutti. A quel punto fioccheranno le denunce. Ricordiamo che tra le accuse mosse ad alcuni degli arrestati dopo il crollo del ponte Morandi a Genova, figurava anche quella di “attentato alla sicurezza dei trasporti”.

 

La speranza, che è anche un augurio, è che nel 2023 sul ponte sull’Ancaranese compaiano un cantiere e operai al lavoro. Sono davvero in tanti a sperare di trovare in dono, sotto l’Albero di Natale 2023, il ponte sistemato.

 

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