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Carnevale di Comunanza: festa dei colori e dell’allegria finalmente ritrovati

UN RECORD di partecipazione di gruppi e carri arrivati anche dai comuni limitrofi, dell'entroterra piceno e fermano. Tantissime le scuole, con i ragazzi che, dopo due anni di "reclusione" forzata, hanno potuto ritrovare la gioia anche dei preparativi con insegnanti e genitori
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Una sfilata che supera ogni record di partecipanti nella storia del Carnevale comunanzese e di tutto il territorio montano. Quella di domenica ha visto percorrere tutte le vie principali della cittadina ben 22 formazioni: 18 carri allegorici e 4 gruppi mascherati. Diverse centinaia le persone hanno partecipato alla mascherata. A questo “Carnevale dei Sibillini”, vista la presenza di rappresentative dei comuni circostanti, oltre che quello di Comunanza, hanno preso parte anche Amandola, Force, Rotella, Montemonaco, Ponte Maglio di Santa Vittoria in Matenano.

 

I gruppi: “Fate e Folletti”, “I Mazzumarelli”, “L’alfabeto del Carnevale”, “Siamo alla frutta”.

Quindi i carri: “30 anni tra legenda e realtà…. ma chi ci salverà”, “Con la Testa tra le Nuvole”, “Ali per volare”, “Radici per restare…. motivi per tornare?”, “Il libro delle storie dei bambini di Force”, “Che lo spettacolo abbia inizio”, “La famiglia del Mulino Bianco”, “La casa di Carta”, “Non può essere mercoledì per sempre”, “La Gramigna il ponte che unisce”, “C’è bolletta per te”, “Nu…vu…issi!!!”, “Gli Aristomatti”, “Buone Feste”, “Il Frate in DO’ vino”, “Pinguini operazione vacanza”, “La naffeta m’accise”, “Partiti a razzo…finiti a…”, “Sandokan la tigre della Zurla”.
Sono partiti alle 14.00 dalla Piazza delle Terme Romane, nella periferia, per poi inoltrarsi verso il centro cittadino attraverso le vie Trieste, Dante, Ascoli, Pascali, Mazzini e arrivare a piazza Garibaldi, dove si terrà la gran festa finale, nel cuore della cittadina.

Moltissimi sono stati al lavoro per settimane, a cominciare dalle scuole dell’obbligo, per preparare il proprio gruppo o carro. Occasioni, tra gli adulti, di ritrovo serale e di socializzazione dopo gli orari lavorativi, magari tra un’arrostita di carne e una bevuta mentre si lavora al progetto carnevalesco. Se insieme con i figli, ancora meglio.

 

FOTOGALLERY (di Letizia Tanucci)

 

 


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