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Il sindaco Marco Fioravanti fa 40

ASCOLI - Grande festa al Polo Sant’Agostino per il compleanno del primo cittadino. Vip, imprenditori e politici accanto a tanta gente comune. Un affetto, quello manifestatogli da tanti suoi concittadini, che non va tradito
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di Walter Luzi

 

Auguri sindaco! Sono arrivati in tantissimi al Polo Sant’Agostino di Ascoli per festeggiare il quarantesimo compleanno di Marco Fioravanti. Il primo cittadino più giovane nella storia del capoluogo piceno. L’invito d’altronde era stato esteso, via social e whatsapp, proprio a tutti. Senza preclusioni di sorta, o selezione all’ingresso.

 

E così lui, il sindaco del popolo, ha fatto ritrovare, fianco a fianco, sotto il solenne loggiato del Polo culturale la crème della città e la gente comune. Vip e imprenditori milionari accanto a comuni mortali a caccia del panino con la porchetta. Dame dell’alta società in gran tiro con la puzzetta sotto il naso, e coppie di anziani con la pensione minima. Amministratori e politici, locali e marchigiani, passati e presenti, a contatto di gomito con tanti popolani orgogliosi di potersi riempire la bocca già chiamandolo solo per nome. Marco. Gli stessi che usavano la stessa abusata confidenza chiamando semplicemente Guido il suo predecessore. Quelli che, italianamente, ambiscono, sgomitando, ad ingraziarsi la “conoscenza” ruffiana, propedeutica alla postulazione del favore.

 

Ma Marco, il giovane sindaco, piace alla gente, anche perché alla gente sa essere vicino. E la gente è venuta a manifestargli affetto sincero, con il cartoccio del pesce fritto in una mano, e il bicchiere di birra alla spina nell’altra. L’elenco delle personalità intervenute sarebbe lungo e noioso. E non vorremmo fare torto a qualcuno sfuggitoci nella gran ressa intorno al festeggiato. Lui arriva verso le sette, reduce dal deludente pomeriggio allo stadio e dall’ennesimo taglio del nastro, stavolta al Ponte di Cecco.

 

Ma anche questo bagno di folla può considerarsi, in fondo, come un impegno istituzionale. Poteva essere una festa privata riservata a pochi eletti in qualche locale chic, questo suo quarantesimo. Invece ha voluto tutta la sua città a brindare con lui. E’ subito, letteralmente, investito dall’ondata di baci a abbracci. Potenti e popolani, insieme, in fila per potergli tributare, di persona, gli stessi auguri di rito.

 

Impiega più di un’ora per guadagnare la consolle. Un gigantesco totem di luci multicolori degno di una discoteca di grido. Ringrazia tutti. La festa e la gozzoviglia impazzeranno ancora per diverse ore nel Chiostro di Sant’Agostino, tempio della cultura prestato agli eventi mondani.

 

Da lunedì si torna tutti al lavoro. Ai troppi cantieri, anche pubblici, ancora aperti. Alle tante sfide ancora da vincere. I successi di una Amministrazione pubblica si costruiscono con l’azione, più che con la comunicazione. E solo gli obiettivi raggiunti ne migliorano l’immagine. Quei risultati concreti che, da soli, valgono a generare il consenso. Molto meglio di selfie e spot.

 


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