“JazzAp” in cammino: Buonocore, San Gregorio e la magia dei borghi (Le foto)

Un’immagine dal live di Buonocore

testo e foto di Pierluigi Giorgi

Il Festival JazzAp continua il suo viaggio fra musica e territorio. Nel fine settimana appena trascorso ha “diffuso” le sue onde musicali prima a Monsampolo e poi nel piccolo incasato di San Gregorio, frazione di Acquasanta. Monsampolo, sabato sera ha accolto nella sua piazzetta una vivace e intima serata di musica.  A essere protagonista un’icona del panorama italiano come Nino Buonocore, un cantautore capace di fondere sonorità tipiche della tradizione mediterranea con il jazz d’autore.

Nino Buonocore

Chet Baker, stella jazzistica di fama mondiale, fu coinvolto proprio da Buonocore nella realizzazione di “Una città tra le mani”, album del 1988. Questa cifra musicale, viva nella poetica dell’autore partenopeo, è testimoniata dalla presenza sul palco, fra gli altri musicisti, del sassofonista Max Jonata, uno dei talenti più eccellenti nel mondo jazzistico a livello internazionale. Buonocore, apprezzato e atteso, ha cantato pezzi indimenticabili come “Rosanna” e “Scrivimi”, intonati anche dal numeroso pubblico che ha partecipato in modo genuino ma mai invadente.

Bella la capacità di Nino di coinvolgere i presenti raccontando come la sua formazione si sia strutturata attraverso la musica ma anche con tante pagine di letteratura che non si stancherà mai di continuare a divorare.

Uno scorcio di Monsampolo

Durante la giornata di domenica il festival si è spostato dalle colline della vallata del Tronto più vicine alla costa adriatica, disegnate e dipinte dal maestro Tullio Pericoli, fino ai paesini abbarbicati nell’Appenino e a quel San Gregorio che diede i natali a Giovanni Piccioni, detto il Brigante Piccioni (leggi qui https://www.cronachepicene.it/2020/10/20/il-brigante-giovanni-piccioni-una-figura-da-riabilitare-il-pronipote-sacrifico-la-vita-per-la-sua-terra/232657/).

Il live a San Gregorio

Un luogo dove la vista e i panorami spaziano dai Sibillini al gruppo del Gran Sasso. Prima dell’evento musicale, è stata organizzata in collaborazione con il gruppo di Piceno Mountain, una passeggiata di circa 8 chilometri con la nutrita partecipazione di una quarantina di persone, fra cui famiglie con bambini e ragazzi, a riprova della trasversalità della proposta del festival.

I prati di San Gregorio

A San Gregorio il bel concerto di Kobylinski & Truffaz Duo si è tenuto di fronte a panorami mozzafiato, resi ancora più suggestivi dai fulmini di un temporale fortunatamente rimasto in lontananza. Le note hanno deliziato  un pubblico che non si è lasciato intimidire dalla serie di tornanti che portano a San Gregorio e che si è assiepato su un prato rilassante, fra plaid e fili d’erba.

Il pianista Krzystof Kobylinski ha avuto successo come compositore di musica sinfonica orchestrale e, come improvvisatore, riesce a mettere insieme le profonde melodie dell’Europa orientale, scritte per la stella della tromba francese, Erik Truffaz. Truffaz è unodei grandi trombetti jazz del nostro tempo, da molti considerato il successore di Miles Davis.

E se a Monsampolo a deliziare i palati sono stati gli gnocchi fatti a mano dalle fantastiche signore dalla proloco locale, a San Gregorio non è mancata un’accoglienza enogastronomica organizzata dalla viva e propositiva comunità composta da diverse realtà associative che da anni garantiscono presenza e continuità.

JazzAP si prenderà una pausa il prossimo fine settimana, ma a fine mese tornerà in due località con balconi panoramici e mozzafiato: Castignano e Quinzano. Il 28 giugno a Castignano con i concerti di Maurizio Rolli “Sound Archives” e di Gaetano Partipilo “Boom Collective”, mentre il 29 giugno Quinzano di Force accoglierà i “Four on Six”, per tre appuntamenti tutti gratuiti.

Tutte le foto 

Il live a San Gregorio