di Federico Ameli
Nonostante un momento storico tutt’altro che semplice per l’economia globale, HP Composites non lascia, anzi, raddoppia, e lo fa con un progetto che contribuirà a traghettare l’universo dei materiali compositi, e con sé tutto il comparto industriale piceno, verso un futuro roseo e luminoso.
È Abramo Levato, direttore generale di HP, a fare gli onori di casa e illustrare nel dettaglio le peculiarità di un progetto portato avanti grazie al contributo del Ministero dello Sviluppo Economico, erogato nell’ambito del bando “Fabbrica intelligente”, e della Regione Marche.
«L’obiettivo del CIS – Composito Intelligente Sostenibile – è quello di abbattere i costi di produzione attraverso una linea pilota automatizzata per produrre automotive ad alto numero, che consentirà di reinvestire il margine di guadagno nello sviluppo, che da sempre rappresenta uno dei capisaldi dell’azienda. Si tratta di un percorso che capitalizza anni e anni di esperienza nel settore, una novità assoluta in termini di industrializzazione basata sui principi dell’innovazione».
Il costo totale dell’opera si aggira intorno ai 10 milioni di euro – 9 milioni e 698.000 euro per la precisione -, finanziati in parte anche dal Ministero e dalle Regione, che da parte sua metterà a disposizione 290.964 euro. Cifre senza dubbio importanti, specie di questi tempi, che oltre a consolidare il ruolo di HP nel mercato dei materiali compositi contribuiranno a creare nuovi posti di lavoro.
Abramo Levato
«Investire nell’automazione – precisa Levato – non vuol dire necessariamente limitare le assunzioni. Con le giuste tecnologie è possibile incrementare la percentuale di materiale nella realizzazione delle autovetture, e all’aumentare della domanda crescerà di pari passo anche la necessità di manodopera, il tutto con numeri ben diversi da quelli a cui siamo abituati».
La presentazione del progetto ha rappresentato l’occasione per ripercorrere l’evoluzione del rapporto tra HP Composites e il territorio, una storia che da dieci anni porta benefici a tutti gli attori coinvolti nel processo produttivo. A partire da chi, tutti i giorni, mette le sue competenze al servizio dell’azienda.
«HP, acronimo di “high performance”, è attiva in tutti i mercati in cui si punta alle alte prestazioni. In questi anni abbiamo fatto registrare una crescita importante, prestando sempre la massima attenzione alla formazione con il preciso scopo di creare competenze.
Alcuni progetti realizzati con la fibra di carbonio di HP Composites
Parlando di capitale umano, la nostra azienda è orgogliosa di poter vantare un’importante quota rosa – sono 166 le donne che attualmente prestano servizio all’HP, ndr -. Inoltre, i nostri dipendenti hanno un’età media particolarmente bassa, il che fa sì che per almeno vent’anni questi ragazzi possano continuare a lavorare trasferendo le loro competenze alle nuove generazioni.
Attualmente nel Piceno si registra un tasso di disoccupazione medio pari al 15%, ma posso dire che negli anni noi di HP abbiamo dato il nostro piccolo contributo, grazie anche a un proprietario straniero ma profondamente innamorato di Ascoli e del Piceno. Assistiamo quotidianamente all’evoluzione dei nostri ragazzi, che si sposano, mettono su famiglia e iniziano a costruire il loro futuro.
Crediamo molto nel chilometro zero, vogliamo crescere e far crescere di pari passo i nostri fornitori: complessivamente diamo lavoro a circa 1000 famiglie sul territorio, cercando sempre di investire sulla formazione sia con la nostra Academy che in collaborazione con enti e atenei locali, come nel caso del dottorato di ricerca dedicato allo studio dei materiali compositi ideato insieme all’Università Politecnica delle Marche (leggi l’articolo, ndr)».
La fibra di carbonio di HP Composites in mostra a Piazza del Popolo
Forte di una vision e un modus operandi ormai consolidati e stimati in tutto il mondo, HP lancia dunque un progetto che contribuirà a rilanciare ulteriormente il ruolo dell’azienda e dell’intero Piceno nel mercato del settore, rappresentando il punto di arrivo di questi dieci anni di lavoro e al tempo stesso il punto di partenza per un domani quanto più sostenibile e intelligente, oltre che produttivo.
In particolare, il CIS garantirà l’implementazione del comparto tecnico e tecnologico dell’azienda, il consolidamento del made in Italy nell’economia locale e un importante potenziamento anche del settore business e marketing. Per assistere alla realizzazione, però, ci vorrà ancora un po’ di pazienza: al momento è in corso la valutazione tecnica da parte del Ministero, dopodiché, prima di dare il via alle operazioni, si dovrà attendere il feedback definitivo, che arriverà con tutta probabilità
Grande soddisfazione espressa dagli assessori regionali Guido Castelli e Giorgia Latini, ma anche dal vicepresidente della giunta regionale, Mirco Carloni. «Il 10 novembre scorso abbiamo firmato questo accordo, il primo di sedici che abbiamo al momento sul tavolo, per un totale di 3 milioni di euro stanziati dalla Regione, dai quali prevediamo che si svilupperà una leva di investimenti di circa 95 milioni.
Oltre a rappresentare un esempio di altissima innovazione, il progetto CIS darà lavoro a 400 persone sul territorio: è di fondamentale importanza riuscire a creare strumenti programmatori che siano di stimolo all’economia, senza ricorrere a processi assistenziali che non generano alcun valore. Programmazione e innovazione sono i cardini di un modello replicabile in tutti i settori. Vogliamo continuare a lavorare sulla politica industriale, facendo sentire la vicinanza delle pubbliche amministrazioni ai leader territoriali, che una volta responsabilizzati possono dar vita a degli esempi virtuosi da seguire».
Marco Fioravanti
Anche il sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti, ha voluto spendere qualche parola di elogio per la lungimiranza dell’azienda. «Questi finanziamenti costituiscono il giusto premio per chi ha sempre lavorato con umiltà. Dieci anni fa lasciavo la fabbrica per intraprendere un percorso diverso: sono stati anni difficili, ma è necessario collaborare al meglio per continuare a crescere e mantenere la produzione locale su livelli di eccellenza. Sono convinto che i materiali compositi, affiancati alla cura per la formazione e le assunzioni, possano rappresentare il futuro per il nostro territorio».
Eppure, l’avanzata fatta registrare negli ultimi mesi dall’emergenza sanitaria non ha certo risparmiato HP, che stando alle parole del suo direttore generale farà registrare un calo del 20% circa a livello di fatturato. Tuttavia, anche grazie agli aiuti statali, HP non ha alcuna intenzione di fermarsi.
«In settimana – dichiara Levato – firmerò il contratto di affitto del nostro quinto capannone, dove andremo ad implementare le lavorazioni meccaniche. Nonostante le difficoltà, continuiamo a “tenere banco” e a investire. In fin dei conti, anche la crisi può essere un’opportunità se si ha il coraggio di gettare il cuore oltre l’ostacolo».
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