A Propezzano nuova sede Acli, ma il parroco fa rimuovere la bandiera della Pace

DECISIVO segnale di rinascita per la frazione di Montegallo dopo sisma e covid. L’importanza sociale del centro di aggregazione nato più di sessant’anni fa. “Le contrade di Propezzano” sarà punto di riferimento per il territorio. Ma prima della benedizione c'è l'intervento di Don Riccardo Patalano
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Il sindaco di Montegallo Sante Capanna si complimenta con Cristiano Cinaglia, al centro Claudio Bachetti

 

di Walter Luzi

 

Da Propezzano si vede il mare. Sembra incredibile da quassù. Oltre novecento metri di altitudine, a un’ora di curve da Ascoli, che si snodano fra i boschi silenti del Montegallese. E’ festa oggi a Propezzano. Ci sono la musica e le bandiere appese. Si inaugura la nuova sede del circolo delle Acli. Una bella casetta prefabbricata in legno nuova di zecca. Un fiore all’occhiello per la piccola frazione. Un motivo di orgoglio per questa comunità. Le hanno fatto spazio buttando giù un piccolo fabbricato semidiroccato, di proprietà parrocchiale, reso inagibile dal sisma. Due anni e mezzo di lungaggini, burocratiche e non, per aspettarla. Poco meno di due mesi per tirarla su. Gente tenace questa di montagna. Che non molla. Che resiste. Alle brutte ferite del terremoto, come alle ansie infinite della pandemia. Che vuole tornare a guardare al futuro con rinnovata speranza. Che torna spesso nei luoghi degli avi, anche se è andata a stabilirsi, per lavoro, altrove.

 

Alla destra di Manfredonia, Cristiano Cinaglia e Claudio Bachetti

Oggi restano solo poche famiglie ad abitarvi durante i lunghi inverni. Numero più che decuplicato però nella buona stagione. Perchè la gente di questa piccola comunità non dimenticherà mai questo angolo di mondo dove affondano le proprie radici. Nè smetterà mai di amarlo. Basta spostarsi di poche centinaia di metri infatti, per riuscire a scoprirli tutti i monti più belli delle nostre zone. La catena dei Sibillini, i Monti Gemelli, le cime arrotondate della Laga. Così vicini che sembra quasi di poterli toccare. E poi il mare, come detto, all’orizzonte. Nacquero su questo crinale spartiacque, sospeso fra le vallate dell’Aso e del Fluvione, i fasti di Borgo Cornaloni a partire dal XV secolo.

 

Terra di contadini e boscaioli, ma anche di sconosciuti artisti e valenti artigiani, almeno a giudicare dai numerosi manufatti arrivati fino a noi. E terra di fedeli devoti, in virtù delle tre chiese, quella di San Vito la principale, sorte in questo piccolissimo lembo di Appennino. Uno degli antichi borghi rurali più affascinanti d’Italia. Qui unendo le forze, anteponendo il bene comune agli interessi individuali, nel passato come oggi, si può stare meglio tutti. Insieme. E’ il piacere, e il potere nel contempo, della condivisione.

 

Il saluto del presidente nazionale delle Acli Emiliano Manfredonia. A destra Don Riccardo Patalano

I fondi sono stati reperiti unendo, appunto, tante forze. Quelle delle Acli, nazionale, e provinciale, quelle “Degli amici” di Cuneo, e del “Meliciano” di Arezzo. Che hanno sostenuto il progetto di rinascita arrivato da giovani della frazione. E quelle di privati di buona volontà: la Dras by Giannini di Comunanza, la Italpannelli di Ancarano, e l’Ap Testing di Ascoli ci hanno messo i soldi e l’impegno. L’ufficio Affari economici della Diocesi, come detto, l’area. L’anima invece, per realizzare questa impresa, ce l’hanno messa, soprattutto, in tre. Claudio Bachetti presidente provinciale delle Acli, Cristiano Cinaglia giovane imprenditore locale e Luana Ventura, la nipote di Carlo Ventura, il primo presidente dell’allora neonato Circolo Acli di Propezzano. Un contadino. Come quasi tutti i primi iscritti. Siamo sul finire degli anni Cinquanta. Anni duri, anche da queste parti. Il luogo dove raccogliersi, nucleo essenziale per la vita stessa, e le attività aggregative correlate, è una vecchia casa disabitata al centro del paese. I residenti all’epoca erano molti di più di oggi, ma le risorse economiche generali parecchio limitate.

 

Claudio Bachetti

La televisione sta iniziando a mutare le abitudini degli italiani, che si raccolgono di sera nelle case dei vicini, o nei bar, fra i rari possessori del rivoluzionario apparecchio, per seguire i primi programmi teletrasmessi in diretta. Nel circolo Acli di Propezzano un televisore ci vuole assolutamente, e così Carlo Ventura, munitosi di penna e calamaio, lancia l’appello ai tanti compaesani già emigrati in mezzo mondo. Rispondono tutti con grande generosità per realizzare il desiderio della loro gente. Il primo televisore della zona viene acceso così proprio a Propezzano, in quella prima, spoglia sede del circolo Acli. Tutti insieme i propezzanesi, a guardare, fianco a fianco, sulle sediole di legno portate da casa, Il Musichiere. Ad ascoltare, a bocca aperta, quel presentatore così simpatico, com’è che si chiama? Mario Riva. La stessa, indispensabile, generosità, degli emigrati di allora, lontani fisicamente, ma vicini con il cuore alla loro terra, ci si è messa oggi. L’hanno sottolineata tutti gli artefici, ed oratori, nei loro brevi interventi prima del taglio del nastro inaugurale. I già ricordati Claudio Bachetti, abituato da tempo a non risparmiarsi, sul campo, in iniziative di questo tipo, e Cristiano Cinaglia, primo ideatore, e determinato realizzatore, dell’opera.

 

Il presidente provinciale Acli Bachetti fra Cinaglia e il sindaco Capanna

«Senza un luogo di ritrovo – ha detto Bachetti, presidente provinciale delle Acli – è difficile aggregare le persone, costruire comunità. Questa sede nasce per poter rianimare tutto il territorio, intercettarne meglio i bisogni, le necessità, dentro e fuori i confini della frazione. E cercare insieme i canali, le soluzioni, per riuscire a soddisfarle».

 

Quindi è toccato al presidente nazionale delle Acli, il giovane toscano Emiliano Manfredonia, che si è sobbarcato volentieri il lungo viaggio dalla sua Pisa pur di essere presente. «Lo spirito di condivisione – ha sottolineato – deve sempre prevalere, esaltando così uno dei motti ispiratori della nostra associazione cristiana: piccolo il mio, grande il nostro».

 

La chiesa di San Vito

Uno spirito chiaramente avvertito alla vigilia, nel corso del ritrovo conviviale che ha riunito il paese intero intorno ai tavoli apparecchiati per l’occasione sul campo comunale polivalente attiguo. La giornata dell’inaugurazione della nuova sede del circolo Acli di Propezzano, il terzo attivo nella zona, con “Gli amici di Castro” e il Circolo Ricreativo Acli di Abetito, fra le ventitrè piccole frazioni del comune di Montegallo, è proseguita fino a sera. Prima con l’esibizione della cantante Cristina Paolini, e poi con i monologhi dello scrittore ascolano Giampiero Giorgi e di Daniela Giardini. Alcuni attinti dal libro dello stesso Giorgi “I fili della Memoria” dove ha raccolto i ricordi giovanili di tanti anziani delle nostre zone, altri propri, come Paura, e di Mattia Torre e Achille Campanile. Con il calare della sera è stato proiettato anche un film documentario, curato sempre da dallo stesso Giampiero Giorgi, sulla cucina e i giochi popolari della tradizione picena.

 

I saluti di rito li hanno invece portati il sindaco di Montegallo, Sante Capanna, e il… padrone di casa, il giovane parroco Don Riccardo Patalano. Che ha avuto, come il primo cittadino, belle parole di plauso e di apprezzamento per l’opera, ma ha sconcertato un po’ tutti i presenti facendo rimuovere, prima delle rituali orazioni e benedizioni, una bandiera arcobaleno della Pace, appesa per la festosa occasione. Ma la richiesta, assai bizzarra per arrivare da un uomo di Chiesa, predicatrice di fratellanza universale e convivialità delle differenze, non è riuscita a rovinare la festa.

Il taglio del nastro del nuovo Circolo

Tanta gente all’inaugurazione

Da Propezzano si vede anche il mare

Veduta del Monte Vettore da Propezzano

La prima sede del Circolo Acli di Propezzano nel 1958

 


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