Con un’affluenza del 31,66% rilevata, Acquasanta Terme risulta il fanalino di coda del Piceno per presenze alle urne. Un dato che però, secondo il sindaco Sante Stangoni, non fotografa la reale partecipazione dei cittadini.
Il motivo, spiega il primo cittadino, è legato all’alto numero di residenti all’estero iscritti all’Anagrafe Italiane Residenti all’Estero: ben 1.455 su un totale di 3.560 aventi diritto al voto. «Acquasanta è l’unico comune che ha così tanti iscritti all’Aire – sottolinea Stangoni – e questi cittadini, sparsi tra Canada e altri Paesi del mondo, non possono votare alle regionali se non tornando in Italia. È evidente che questo va a svantaggio dell’affluenza».
Se si escludessero gli elettori all’estero, la percentuale di votanti cambierebbe radicalmente. «I nostri reali aventi diritto – continua il sindaco – sono circa 2.060. Se facciamo il calcolo su questa base, l’affluenza diventa di circa il 53%. Capite bene che il dato è fuorviante».
Il problema non riguarda solo Acquasanta, anche se qui è più evidente: «Pure a ad Arquata, ad esempio, ci sono numeri più alti di residenti all’estero, e infatti anche lì l’affluenza risulta più bassa della media. Negli altri comuni invece i numeri sono minimi, 50, 60, 70 iscritti Aire».
Per Stangoni, la questione ha anche un riflesso politico concreto: «Se si considerano i residenti all’estero, una lista unica ad Acquasanta non raggiungerà mai il quorum, perché i nostri iscritti Aire sono quasi pari ai residenti in loco. Lo dissi anche alle scorse elezioni: questo è un grande errore di calcolo che andrebbe corretto».
In attesa dei dati definitivi, il sindaco ribadisce quindi la necessità di leggere le percentuali con attenzione: «Il calcolo vero si deve fare sui votanti effettivi, non su chi è residente solo sulla carta. Perché nessuno prenderà mai l’aereo dal Canada per venire a votare alle regionali ad Acquasanta Terme».
Lu. Ca.
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