Cardilli: «L’assessorato? Prematuro parlarne, ma mi metto a disposizione»

REGIONALI - Il sindaco di Colli ha ottenuto ben 7.358 preferenze alla tornata del 28 e 29 settembre. E dopo il successo della destra, si inizia a parlare di giunta: «Dobbiamo capire il nostro assetto, ma non ho bisogno del libretto illustrativo di come si amministra»
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Andrea Cardilli (foto di Fabrizio Ottavi)

Ufficializzato il successo della coalizione di destra alle elezioni regionali del 28 e 29 settembre, ora è tempo di parlare di giunta. Il presidente Acquaroli ha il gravoso compito di formare la squadra dell’esecutivo, la cui costituzione porterà a nuovi sviluppi per l’assise consiliare. Di questo e di altro ha parlato Andrea Cardilli, nel suo commento post-elettorale. Il sindaco di Colli è stato un catalizzatore di voti, avendo ricevuto ben 7.358 preferenze: il secondo candidato più eletto nel Piceno, dopo Francesca Pantaloni.

 

Da Colli ad Ancona. «E’ un bel salto, una bella responsabilità – dice Cardilli – Abbiamo accettato questa sfida, siamo partiti subito con il senatore Castelli, al quale devo dire grazie per avermi dato questa grande opportunità. Insieme a lui abbiamo iniziato questo percorso e abbiamo portato a casa questo risultato bellissimo e importante, ma soprattutto di responsabilità, perché rappresentiamo tutto il Piceno. Ci siamo in ogni Comune, e credo che questa sia la cosa più importante».

 

Continua il consigliere eletto: «Il primo pensiero l’ho rivolto a tutta la collettività di Colli del Tronto, perché è un paese che mi ha accolto a braccia aperte e permesso di ribaltare una situazione che abbiamo preso in mano qualche anno fa e che era disastrata. Oggi Colli è un gioiello e questo è il regalo che i cittadini mi fanno, con questa conferma importante, con oltre il 50% delle preferenze a mio favore».

 

Sugli avversari politici: «La cosa importante è non aver mai accettato le provocazioni. In alcuni momenti è stato davvero imbarazzante sentire certe cose, soprattutto da sindaci vicini, con i quali si è anche collaborato. Certe parole mi hanno lasciato un po’ perplesso, ma il karma paga sempre. Il risultato è stato chiaro e senza ombra di dubbio il popolo ha detto da chi vuole essere governato. Le persone mi hanno votato perché hanno creduto nella mia persona e nel lavoro fatto in tre mandati da sindaco, dove sono arrivato all’82%. Hanno visto la sincerità, perché ho fatto tutto il possibile per incontrare fino all’ultimo elettore, per cui le iniziative fatte nel territorio hanno dato i loro frutti. I miei cittadini hanno descritto il loro sindaco come una persona seria e competente e propensa all’ascolto per risolvere i problemi».

 

Insomma, è già tempo di pensare alla giunta: «E’ prematuro parlare di assessorato, è opportuno capire gli assetti regionali e cosa pensa il presidente di questa tornata elettorale. Io sono disponibile a tutto, non ho paura, non ho bisogno del libretto illustrativo di come si amministra. Mi metto a disposizione per qualsiasi incarico o compito che dovrò affrontare».

 

Se Acquaroli dovesse chiedere una mano, in quali aree potrebbe dare il proprio apporto? «Sicuramente sicurezza, Protezione civile, ma mi sento di dire che sono pronto a qualsiasi sfida».



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