di Maria Nerina Galiè
(fotoservizio di Andrea Vagnoni)
«Come mio padre nel ’74 ha portato l’Ascoli Calcio in serie A, io porterò Ascoli in Europa». Così ha promesso Anna Maria Rozzi, l’unica candidata delle Marche al Parlamento Europeo, alle elezioni del prossimo 26 maggio. Corre con Forza Italia ed a sostenerla, nell’incontro di lunedì 13 maggio alla Rinascita, nel capoluogo piceno, c’erano il senatore Andrea Cangini, il commissario regionale del partito di Berlusconi Marcello Fiori, la vice Claudia Regoli, in corsa per le amministrative con la lista “Forza popolare”, e l’aspirante sindaco di Ascoli Piero Celani.
Alle Europee c’è in gioco l’interesse nazionale – ha aggiunto Cangini – in un mondo globalizzato l’ostilità e la retorica sovranista rischiano di penalizzare l’Italia facendola uscire dal voto isolata, tagliata fuori. E le leggi in Europa, non le fanno i Governi. Facciamo un esempio con il terremoto. Con la legge di bilancio erano stati stanziati 350 milioni di euro, grazie all’Europa sono arrivati oltre 2 miliardi. Ogni cambiamento passa attraverso un processo politico».
Ha ringraziato il partito che l’ha messa sul treno della competizione Anna Maria Rozzi che, nel ricordare la sua esperienza nell’edilizia e come imprenditrice agricola, impegnata nella produzione e vendita di vino biologico, ha sottolineato che il Made in Italy è molto apprezzato all’estero «ma deve essere sostenuto e protetto dal rischio di contraffazione. E lanciato sui mercati internazionali attraverso canali che l’Europa detiene. Si, l’Europa sembra lontana, ma perché non riusciamo a beneficiarne appieno. Va fatto un cambiamento in tal senso. Lavorerò avendo in mente Ascoli, poi Ascoli e dopo ancora Ascoli, come amava ripetere Costantino Rozzi, mio padre».
«La politica europea incide moltissimo sui territorio» ha rimarcato Fiori, spiegando che l’etichetta e la scelta del prodotto non si fanno ad Ascoli, Ancona o Roma. «Il locale ed il globale – ha continuato – devono essere ispirati agli stessi obiettivi».
In merito all’utilizzo del simbolo di Forza Italia, presente sui manifesti elettorali del candidato sindaco Marco Fioravanti e non su quello di Piero Celani, scelto invece dai berlusconiani per essere rappresentati alle amministrative, Fiori ha commentato: «Forza Italia ha fatto la scelta di difendere i propri valori e contenuti rispetto ad un atto di prepotenza politica. Abbiamo rivendicato un candidato sindaco che fosse espressione del territorio in alternativa al Movimento 5 Stelle e al Partito Democratico. Con Celani siamo riusciti ad onorare il nostro mandato».
Dal suo canto Celani, ha ribadito che simbolo a parte, metterà a disposizione dei cittadini ascolani tutta la sua esperienza come amministratore locale, provinciale e regionale. Ha poi sottolineato l’importanza della presenza di un esponente del territorio in Europa, «dove il senso delle identità nazionali viene rafforzato e non svilito» hanno affermato tutti i politici presenti. «Stando in Regione mi sono reso conto che dall’Europa arrivano grandi flussi di denaro. Dobbiamo avere la capacità di intercettarli. Degli amministratori ascolani, non ho mai visto uno ad Ancona, per capire cosa stesse accadendo».
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