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Confartigianato:
«L’ipotesi click day
per l’indennizzo è una vergogna»

EMERGENZA CORONAVIRUS – Il presidente Leonori mette all’indice la modalità di erogazione prevista dall’Inps per le somme governative stanziate a sostegno dell’economia: «Spiace constatare ancora una volta come partite Iva e autonomi siano consideranti una categoria di secondo livello rispetto a tutte le altre»
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Renzo Leonori

«Nella tarda serata di ieri il presidente dell’Inps Pasquale Tridico ha annunciato che l’ente di previdenza starebbe pensando alla modalità del click day per l’assegnazione dell’indennizzo destinato ai lavoratori autonomi colpiti dall’emergenza Coronavirus. Un’ipotesi che ci lascia sconcertati e che dimostra ancora una volta la disparità tra questa categoria di lavoratori e tutte le altre».

E’ dura la presa di posizione della Confartigianato, sezione di Macerata, Fermo ed Ascoli Piceno, per voce del presidente Renzo Leonori.

«Siamo consapevoli della complessità del decreto varato e delle cifre sicuramente importanti che sono state stanziate, ma scegliendo questa modalità di erogazione non si sostiene l’intera categoria bensì si crea una competizione tra i singoli lavoratori che dovranno letteralmente fare a gara per accaparrarsi un contributo di loro diritto, che continuiamo a ritenere comunque non adeguato» prosegue.

«Tridico dichiara inoltre che il limite delle risorse fissate dal decreto è di 2,16 miliardi di euro per una platea di 4,8 milioni circa di lavoratori interessati -ricorda Leonori -. Facendo banalmente due conti, ci si accorge facilmente di come questo importo sia di molto inferiore rispetto alla reale esigenza del Paese. Allora mi domando, come è stato possibile non prevedere un aiuto adeguato che arrivasse a tutti? Perché si è prevista una cifra che non riesce a coprire l’intera categoria, lasciando fuori centinaia di migliaia di professionisti?».

«Appare evidente poi che l’eventuale click day necessiterebbe di un’organizzazione tecnica e strumentale che in questo momento di emergenza non sembra la più snella e la più efficace, sia per le restrizioni negli spostamenti, sia perché chi dovrebbe espletare la domanda, come la nostra associazione ad esempio, o gli studi commercialisti, hanno convertito le loro modalità di lavoro in smart working o comunque l’operatività. Come si può pensare di gestire centinaia di domande contemporaneamente in una situazione emergenziale come questa?» è la domanda di Leonori.

«Alcuni dei nostri colleghi ci fanno presente come la modalità del click day, già utilizzata in precedenza, ha creato non pochi problemi a causa del blocco della piattaforma per l’inserimento delle domande -conclude-. Va sottolineato inoltre che nel nostro Paese purtroppo la connettività e l’accesso ai sistemi informatici non sono garantiti per tutti allo stesso livello. Spiace constatare ancora una volta come partite Iva e autonomi siano consideranti una categoria di secondo livello rispetto a tutte le altre e come ogni volta per accedere a ciò che gli spetta di diritto siamo necessarie guerre sfinenti. Questo indennizzo deve essere assicurato a tutti, nessuno escluso e speriamo vivamente che ci sia un repentino cambio di rotta».


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