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«Obbligo vaccinale
per il personale sanitario:
in Parlamento sostengono la proposta,
nelle Marche la bocciano»

CORONAVIRUS - La polemica dopo il no alla mozione del Pd. Mangialardi: «Portata in discussione proprio da Forza Italia, lo stesso partito che, pur con evidenti malumori, si è dovuto accodare ai suoi alleati in Regione»
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Maurizio Mangialardi

«La proposta di legge sull’obbligo vaccinale per il personale sanitario è stata portata in discussione in Parlamento proprio da Forza Italia, lo stesso partito che, pur con evidenti malumori, si è dovuto accodare ai suoi alleati in Regione, bocciando la mozione del Partito Democratico che chiedeva al presidente Acquaroli di assumere l’iniziativa nella Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome per sensibilizzare il governo e il Parlamento affinché tale legge potesse essere presto approvata. Un voltafaccia che non danneggia il Pd, ma i marchigiani».

Così Maurizio Mangialardi, capogruppo regionale del Partito Democratico, commenta rammaricato la bocciatura della mozione sull’obbligo vaccinale anti Covid per gli operatori del Servizio sanitario nazionale e delle strutture sanitarie e socio sanitarie private presentata dal suo gruppo.

«Un’altra occasione persa per provare a costruire qualcosa di buono insieme a favore dei nostri concittadini. E ciò che più dispiace è che, ancora una volta, la decisione della destra sia frutto di mero un pregiudizio politico – sottolinea -. In un momento che vede le Marche primeggiare negativamente a livello nazionale per i dati sulle terapie intensive, il numero dei contagi e i ritardi sulla vaccinazione degli over 80 e dei soggetti fragili si poteva dare tutti insieme un bel segnale e rendere la nostra regione protagonista di una proposta utile anche per l’intero Paese».

«Ciò avrebbe significato riconoscere pure il grande impegno del personale sanitario regionale che ha aderito in massa alla campagna vaccinale– spiega Mangialardi –. Noi continuiamo a essere convinti che la gravità della situazione chieda alla politica e alle istituzioni azioni legislative coraggiose, in modo che non solo nell’immediato, ma anche in prospettiva, l’Italia non si faccia trovare impreparata a fronteggiare eventuali nuove emergenze sanitarie. Da questo punto di vista confidiamo che la maturità venuta meno da parte della maggioranza del presidente Acquaroli emerga in Parlamento»


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