Elezioni, Cava (FdI) attacca Canducci:
«Esilarante quando parla
di mobilità sostenibile»

SAN BENEDETTO - Secondo il coordinatore locale di Fratelli d’Italia, il candidato sindaco dei Verdi cadrebbe in contraddizione su uno dei temi principali del dibattito politico. Nel mirino del rappresentante dei meloniani la gestione delle situazioni legate al bike sharing, al Ballarin e alla spiaggia della Sentina da parte dell’ex assessore all’Ambiente nella giunta Gaspari. «Si illude che i sambenedettesi abbiano la memoria corta»
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La campagna elettorale entra ufficialmente nel vivo a San Benedetto, dove una volta completato l’iter burocratico legato alla presentazione delle liste ci si avvia verso le settimane più calde che accompagneranno l’attesa del voto del 3 e 4 ottobre.

Luigi Cava

Tra spunti di riflessione per il rilancio della città e attacchi più o meno velati, a prendere la parola questa volta è Luigi Cava, coordinatore comunale di Fratelli d’Italia, il quale esprime le sue perplessità sulle proposte avanzate dal candidato sindaco dei Verdi, Paolo Canducci, che secondo il rappresentante locale dei meloniani cozzerebbero con quanto messo realmente in pratica dall’ex assessore all’Ambiente ai tempi della giunta Gaspari.

«Sentire Canducci parlare di mobilità sostenibile – dichiara Cava – è davvero esilarante. Si illude che i sambenedettesi abbiano la memoria corta, ma in realtà i cittadini ricordano benissimo le postazioni di biciclette posizionate nei “bike sharing” come quelli di fronte al Museo ittico o in zona Sentina.

Quando ci insediammo nel 2016 trovammo decine di biciclette arrugginite, con le ruote divelte e senza sellini, e la società alla quale ci rivolgemmo ci disse che erano in un tale stato di degrado che era impossibile ogni tentativo di recupero».

Paolo Canducci in occasione del confronto elettorale andato in onda su VeraTv

Dal punto di vista di Cava, anche la situazione legata all’ex stadio Ballarin e l’evoluzione del fenomeno dell’erosione sulla spiaggia della Sentina evidenzierebbero le contraddizioni del leader dei Verdi.

«Continua a ripetere che il “Ballarin” è rimasto come cinque anni fa – prosegue – e che non è stato fatto nulla. Se soltanto facesse uno sforzo di memoria, non potrebbe non ricordare cosa trovava cinque anni fa chi entrava in città da nord: capannoni con teli volanti, carri di Carnevale in stato di abbandono, erbacce alte due metri all’interno dello stadio. Oggi ci sono un parcheggio decoroso a ridosso della curva sud, la tribuna ovest – divenuta pericolosa – demolita e sostituita da un dignitoso muro della memoria e un prato all’interno dell’impianto sportivo.

Ed ancora, le sue mirabolanti promesse sull’erosione della spiaggia in zona Sentina – aggiunge in conclusione –. Dovrebbe fare mea culpa per non aver fatto nulla nei dieci anni in cui amministrava la città. Nel 2016 il “Piano di difesa della costa” non prevedeva alcun intervento di fronte alla Sentina e gli studi fatti dalla Regione hanno constatato che la linea di costa della Sentina, nel periodo 2006-2016, è risultata essere la più erosa di tutte le Marche con due metri di arretramento l’anno, il doppio della media degli arretramenti di tutti gli altri comuni costieri marchigiani».


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