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Piano rifiuti, proposta dell’Ata
per avere 36 milioni dal Pnrr

ASCOLI - Si è tenuta oggi la riunione, in videoconferenza, convocata dal presidente della Provincia Sergio Loggi con i sindaci del territorio e i gestori del servizio. Prossimi step: migliorare la raccolta differenziata e il trattamento dei rifiuti
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Concorrere ai fondi del Pnrr previsti per la rivoluzione verde e la transizione ecologica, circa 1,5 miliardi di euro a livello nazionale. E’ stato l’obiettivo della riunione in videoconferenza svoltasi oggi con i sindaci e i gestori del ciclo dei rifiuti, presieduta per la prima volta da Sergio Loggi, presidente della Provincia, in qualità di presidente dell’Ata. E’ stata presentata la proposta progettuale che, qualora finanziata, mette a disposizione del territorio importanti risorse volte a favorire l’economia circolare e la gestione dei rifiuti.

 

Palazzo San Filippo, sede della Provincia di Ascoli

Dal punto di vista tecnico il progetto è stato illustrato da Leonardo Collina, amministratore delegato di Picenambiente che è entrato nello specifico di numeri ed azioni. Complessivamente la progettualità sui fondi Pnrr per  tutti i Comuni del Piceno è stata ipotizzata in 36 milioni di euro. Circa 13 milioni sono destinati a finanziare le proposte della cosiddetta linea di intervento “A” che prevede le iniziative volte alla realizzazione di interventi per il miglioramento e la meccanizzazione delle rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Altri 23 milioni di euro sono invece previsti per la linea di intervento “B”, ossia per la realizzazione di interventi per l’ammodernamento e ampliamento di impianti esistenti di trattamento/riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata.

 

In particolare sono state predisposte 13 schede progettuali, ciascuna dell’importo di un milione di euro con i seguenti obiettivi: l’implementazione di un sistema di “tariffazione puntuale” su base Ato; il potenziamento del sistema di intercettazione e della raccolta della frazione umida-organica anche con cassonetti stradali o isole ecologiche interrate “intelligenti”; miglioramento della qualità del servizio agli utenti; adeguamento e ampliamento dei Centri comunali di raccolta e dei Centri del riuso e miglioramento del decoro urbano cittadino.

 

Entrando nel dettaglio della linea di intervento “B” (23 milioni di euro) è stata predisposta una scheda progettuale per l’acquisizione di un finanziamento dell’importo di 17 milioni di euro per l’ammodernamento dell’impianto di compostaggio aerobico già esistente a Relluce per il trattamento della frazione organica e verde quali potature, sfalci e ramaglie. Qualora realizzato l’impianto non andrebbe ad aumentare i quantitativi trattati del polo di Relluce in quanto complementare al Biodigestore anaerobico in fase di eventuale autorizzazione. Ulteriori 6 milioni di euro saranno invece utilizzati per il cosiddetto compostaggio di comunità in relazione alle esigenze dei Comuni sulla base della popolazione esistente.

 

«Per quanto concerne il meccanismo amministrativo del progetto, l’Ata si è messa a disposizione per presentare la proposta sotto il profilo organizzativo – spiega il direttore dell’Ata Carducci – mentre il Comune di Ascoli Piceno farà da capofila e le società di gestione del ciclo dei rifiuti cureranno gli aspetti tecnici mettendosi a disposizione degli enti locali».

 

«I tempi sono stretti – evidenzia il presidente Loggi – nella prossima assemblea presenteremo la delibera d’indirizzo che raccoglie le proposte progettuali dei Comuni che verranno approvate con Delibera di Giunta Comunale per snellire l’iter burocratico. Ringrazio fin d’ora i sindaci e le società di servizio per un impegno sinergico volto a presentare un piano di intervento complesso che sia in grado di concorrere ai fondi del Pnrr».

 

Il Presidente Loggi si è quindi soffermato sul Piano d’Ambito ribadendo che l’obiettivo è quello di lavorare insieme accogliendo il più possibile le istanze dei comitati ambientalisti, delle associazioni dei cittadini, degli enti locali e di tutti i stakeholder del territorio. L’intento è quello di approvare un Piano d’Ambito che coniughi tutela dell’ambiente, sostenibilità economica e le migliori strategie di pianificazione.

 


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