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Arquata, volontari al lavoro: il grande anello tra i sentieri si percorre in bici

L'ASSOCIAZIONE "Arquata Potest" al lavoro per completare Gada Bike, 50 chilometri tra mulattiere e boschi dedicati a chi ama le due ruote. A Pretare si rilancia l'ex fornace con due postazioni per il barbecue, mentre l'area di sosta "Picchio 7" viene arredata con le creazioni in legno di Carlo Trenta. Il nuovo progetto su Anita Garibaldi in vista della festa patronale
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La segnaletica verticale del Gada Bike

 

di Luca Capponi 

 

Un grande anello di 50 chilometri ricavato dalle mulattiere perdute, da percorrere tutto in sella alle due ruote dopo un lavoro di pulitura e segnatura. All’incrocio tra i due Parchi Nazionali dei Sibillini e della Laga. Ma non è tutto, perchè i ragazzi di Arquata Potest continuano nella loro meritoria opera di cura e rilancio del territorio che tanto amano. Un territorio che ha subito la tragedia del sisma ma che prova a rialzarsi anche grazie al cuore di chi questi luoghi li ama. Non solo Gada Bike, dunque.

Al lavoro sui barbecue di Pretare

Ma partire dal Grande Anello di Arquata è inevitabile. Un intervento certosino che i volontari hanno messo in campo dopo quanto fatto per gli escursionisti, che puntualmente fruiscono del percorso con frequenza assidua e con numeri importanti, soprattutto nella bella stagione.

«Ci ha impressionato una statistica, vale a dire i 2 milioni di biciclette che sono stati venduti in Italia nel solo 2021 -ricordano i ragazzi dell’associazione-. Da qui l’idea di provare a intercettare anche i cicloamatori, una nicchia ben diversa, realizzando un percorso appositamente per loro, che in parte si sovrappone al Gada per gli escursionisti ed in parte è stato creato ex novo, liberando i vecchi sentieri. Per affrontare questa nuova sfida ci siamo rivolti a due ragazzi della zona, i maestri di mountain bike Marco Cappelli di Monte Vector e Cristian De Angelis di Arquata Futura, che ci hanno aiutato ad elaborare il percorso più adatto, che spazia tra Laga e Sibillini, ad oltre 1.000 metri di altitudine».

Un lavoro impegnativo, manco a dirlo, sfociato anche nella realizzazione della segnaletica orizzontale e verticale da posizionare lungo il percorso, che nel giro di qualche settimana verrà ultimato e sarà pronto per essere fruito, traccia alla mano, da tutti gli amanti delle mountain bike. Partenza e arrivo, ovviamente, proprio da Arquata.

Sono già state portate a termine, invece, azioni di altra natura nel territorio della frazione di Pretare.

La prima riguarda la riqualificazione dell’area di sosta “Picchio 7” realizzata grazie all’apporto della Fondazione Carisap. Un balcone posto a 1.280 metri sul livello del mare, con vista magnifica sul Monte Vettore, che è stato “arredato” con tavoli, sedie e panchine di legno. Griffate con un cuore speciale, che simboleggia l’attaccamento alle radici, da un artigiano del posto, Carlo Trenta.

Un punto di passaggio di tanti cammini, a soli tre chilometri da Forca di Presta, che sarà ancora più battuto in vista della imminente fioritura di Castelluccio ma che in pochi conoscono.

Arredi in legno nell’area “Picchio 7”

Non finisce qui, però.

«Stiamo portando a termine anche il posizionamento di due postazioni per il barbecue nei pressi della ex fornace di Pretare, dove eravamo già intervenuti due anni fa -continuano da “Arquata Potest”-. L’obiettivo è di rendere questo luogo sempre più fruibile per turisti ma anche per chi ci vive o ha una seconda casa, aggregando e facendo comunità. Inoltre, posizionando i due barbecue vogliamo ridurre il rischio di grigliate abusive, spesso tra le cause principali di incendi per i fuochi che vengono accesi a terra».

«Seguendo la della burocrazia ci abbiamo messo quasi due anni, ma ci siamo riusciti, anche grazie al supporto economico della Comunanza Agraria di Petrare e del “Run delle Valli 2021” -è la prosecuzione di Arquata Potest-. Questo spazio è pensato anche per consentire di vivere consapevolmente i sapori della montagna a chi visita l’Arquatano, magari sostenendo le eccellenze che ancora resistono, dai carbonari di Colle fino alle macellerie di Pescara».

Infine, c’è una novità anche in relazione alla festa patronale del prossimo 21 agosto, che celebra il Santissimo Salvatore ed il crocifisso più antico delle Marche, risalente al dodicesimo secolo. Grazie al lavoro di Arquata Potest, infatti, il Comune potrà aderire a “Anita Fidelis – Una rosa per Anita“, progetto internazionale che dà risalto alla figura femminile in onore di Anita Garibaldi, coinvolgendo solo luoghi in cui transitò assieme al grande Giuseppe. Non a caso, l’eroe dei due mondi passò da queste parti a metà dell’Ottocento. Nell’occasione, il 21 agosto, verrà piantumata una rosa e ci sarà la presenza dell’organizzatore Centro Studi Olim Flaminia Aps presieduto da Andrea Antonioli, di sindaci, amici e delle città che hanno aderito coinvolgendo Arquata anche per dare una mano fattiva a tenere accesi i fari su una realtà che continua a soffrire dopo la tragedia del terremoto.

 

 

 

 

 


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