Anche il Piceno aderisce alla giornata di “stop ai buoni pasto”

IL PRESIDENTE provinciale della Confcommercio, Fausto Calabresi: «Coinvolte le imprese della distribuzione commerciale, dai piccoli negozi di quartiere ai supermercati e ipermercati». Il presidente della Fipe Daniele Fabiani: «Le nostre imprese vivono quotidianamente gravissime difficoltà a causa delle elevate commissioni»
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Per tutta la giornata di mercoledì 15 giugno i pubblici esercizi (bar, ristoranti, ecc.) non accetteranno alcun pagamento tramite buoni pasto. Un blocco che si è reso necessario per inviare alle istituzioni l’appello, troppe volte ignorato, della riforma strutturale di un sistema non più economicamente sostenibile per via di commissioni al 20%.

 

Lo sostiene anche la Confcommercio che, con il suo presidente Fipe Daniele Fabiani, ricorda come «con questa giornata di sospensione del servizio vogliamo sensibilizzare i lavoratori e più in generale i consumatori sulle gravissime difficoltà che le nostre imprese vivono quotidianamente a causa delle elevate commissioni che dobbiamo pagare sui buoni pasto. Parliamo di una vera e propria tassa occulta che supera anche il 20% del valore del buono. La nostra protesta ha l’obiettivo di salvaguardare la funzione del buono pasto perché, se si va avanti così, sempre meno aziende saranno disposte ad accettarli. Alla fine il buono pasto rischia di diventare inutilizzabile. C’è bisogno di una vera riforma che renda il sistema economicamente sostenibile anche per le nostre imprese che in fin dei conti sono quelle che danno il servizio ai lavoratori. Ma è altrettanto urgente far si che la prossima gara Consip da 1,2 miliardi di euro non venga aggiudicata con gli sconti delle precedenti perché saremo sempre noi a pagarli».

 

Il presidente provinciale di Confcommercio Fausto Calabresi: «A questa iniziativa nazionale aderiscono anche le imprese della distribuzione commerciale, dai piccoli negozi di quartiere ai supermercati e ipermercati della distribuzione organizzata che si riconoscono in Federdistribuzione, Ancc Coop, Ancd Conad e Fida».


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