Verranno riconvertite tre aree realizzate a Montegallo durante la prima fase dell’emergenza sisma. L’area Coc di Balzo vedrà nascere un poliambulatorio medico e di primo soccorso; la zona Sae, sempre a Balzo, sarà riconvertita in un villaggio turistico che potrà essere utilizzato come area di prima accoglienza ed assistenza alla popolazione in caso di calamità, data la vicinanza all’elisuperficie e alla struttura di protezione civile in corso di realizzazione; l’area SAE di Uscerno, infine, diventerà un villaggio turistico.
La chiesa di San Bernardino a Balzo
Sono alcune delle indicazioni contenute nel nuovo Programma Straordinario per la Ricostruzione, appena approvato dall’Ufficio Speciale Ricostruzione della Regione Marche su input del Comune, che ha redatto il documento dopo un complesso lavoro che ha tenuto conto anche delle esigenze e delle richieste degli abitanti.
Si tratta di un atto ritenuto molto importante per dare il là definitivo alla ricostruzione pubblica e privata poiché contiene indirizzi, indicazioni, norme utili a risolvere i problemi relativi alla rinascita degli ambiti urbani più danneggiati dal terremoto del 2016/2017 (e Montegallo è tra questi) sia sotto il profilo urbanistico-edilizio che della programmazione temporale degli stessi interventi. Il PSR rappresenta, inoltre, anche un passaggio propedeutico alla eventuale stesura dell’ordinanza speciale che riguarderà il capoluogo e le frazioni.
Sul versante della ricostruzione privata, il PSR era atteso da tempo. Al suo interno, infatti, sono specificate una serie di indicazioni fondamentali per tecnici e proprietari, dalle modalità per procedere alla presentazione dei progetti e delle relative richieste di contributo, fino alle disposizioni in materia di aggregati edilizi, demolizioni e cantierizzazioni, con i criteri generali cui attenersi per rispettare il contesto storico, architettonico e paesaggistico.
Relativamente alla sfera pubblica, il documento propone una serie di opere prioritarie che ad oggi non sono state finanziate, la cui stima preventiva totale si aggira sui 209 milioni di euro, un importo che potrebbe essere oggetto di ridefinizione e che mette al centro due passaggi fondamentali per il rientro dei residenti.
Ci sono progetti anche per la rigenerazione dei sentieri
In primis il ripristino delle infrastrutture e dei sottoservizi dei centri abitati, il cui costo è stimato in 135.200.000 euro. Con esso, la mitigazione delle aree in dissesto (25.105.000 euro), in una zona dove si riscontrano diverse aree a rischio frana che risultano ad oggi inagibili.
Tra gli interventi ritenuti prioritari c’è poi il recupero della stazione di rifornimento carburante collocata a Balzo (1.400.000 euro), anch’essa danneggiata e poi smantellata dopo il terremoto. Altro passaggio importante riguarda la valorizzazione dei nuclei storici di particolare rilevanza architettonico-paesaggistica. In tal caso, le località di Cornaloni, Valle e Ventura site nella frazione di Propezzano, e di Vaglie e Canale, nel territorio di Abetito, per un’operazione da 20.000.000 euro.
Ma il planning di proposte è ampio. Si va dalla sistemazione delle strutture sportive esistenti e alla realizzazione di nuovi campi, anche da padel, (4.000.000 euro), fino alla rifunzionalizzazione dei sentieri (30 chilometri totali) e degli antichi mulini di cui è ricca la zona (6.500.000 euro) ed alla pista ciclabile tra le frazioni (5.000.000 euro).
Dovrebbero procedere di pari passo, poi, la realizzazione di un’aerofune che attraversa la vallata del Fluvione da Propezzano ad Abetito e la strada di collegamento tra la frazione di Uscerno e la stessa Propezzano per permettere un ulteriore e più facile accesso alla stazione di partenza (6.000.000 euro).
Nel PSR sono compresi anche il recupero di fontanili e lavatoi comunali (1.500.000 euro), la realizzazione di una struttura da adibire a sede comunale con annesso poliambulatorio e ufficio postale (3.000.000 euro) e il completamento della sede della Protezione Civile con annessi alloggi (1.500.000 euro).
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