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L’Ascoli guarda avanti con fiducia e con un Pedro Mendes in più: «Darò tutto per questa maglia»

SERIE B - Ripresa subito la preparazione al "Picchio Village" con una seduta defaticante. L'attaccante portoghese dopo il primo centro in maglia bianconera: «Segnare al "Del Duca" non ha prezzo. Contro il Cagliari non era semplice, a Bari abbiamo avuto la svolta. Ho un grande feeling con patron, direttore e mister»
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di Salvatore Mastropietro

 

La seconda vittoria consecutiva in campionato, quella arrivata ieri contro il Cagliari (2-1), ha confermato definitivamente – se a qualcuno non fossero bastate le prestazioni contro Bari e Sampdoria – che il momento di crisi è definitivamente alle spalle in casa Ascoli. Contro una delle compagini più attrezzate dell’intero campionato, che arrivava al “Del Duca” permettendosi il lusso di lasciare in panchina giocatori del calibro di Lapadula, Rog e Pereiro, i bianconeri hanno messo in campo tutto l’impegno e lo spirito necessario per portare a casa il massimo da una partita del genere.

 

La squadra sotto la Curva a fine partita (foto Ascoli Calcio)

Al “Picchio Village” è ripresa questa mattina la preparazione dei bianconeri, che hanno svolto una seduta defaticante in un generale clima di fiducia. Fiducia che è data anche dalla progressiva crescita di molti singoli, a partire dai meno utilizzati nella prima parte di stagione. Simic, Adjapong e Lungoyi – per citare tre protagonisti di ieri – ne sono un chiaro esempio, così come Pedro Mendes, autore del primo (tra l’altro decisivo) gol nella sua esperienza italiana.

 

Mendes ha appena raddoppiato (foto Ascoli Calcio)

«Al momento del gol ho sentito una gioia immensa, – ha raccontato l’attaccante portoghese ai microfoni del club – segnare la prima rete al Del Duca, davanti ai nostri tifosi, che hanno gridato il mio nome, non ha prezzo. Ieri è stata una partita difficile, come ce ne sono tante in Serie B. Sapevamo della forza del Cagliari, ma siamo stati sempre attenti, anche dopo il gol del vantaggio abbiamo risposto bene alle incursioni avversarie, non ci siamo fatti intimorire, anzi, siamo stati bravi a raddoppiare. Negli ultimi minuti abbiamo sofferto un po’, non era semplice perché il Cagliari, pur di agguantare il pareggio, giocava con le palle lunghe. Difficile difendersi in quei frangenti, il Cagliari aveva schierato tre attaccanti e tutti si spingevano in avanti negli ultimi minuti. A fine gara la prima telefonata ricevuta è stata quella di papà Nandito, il primo gol è sempre speciale e anche lui non aveva parole per descrivere la sua felicità. La dedica per la rete è per la mia fidanzata Beatrice, che ieri era al Del Duca per la prima volta da quando sono all’Ascoli».

L’attaccante ha ampliato il suo discorso alla partita della svolta, quella col Bari: «A Bari siamo stati bravi a dare una risposta, innanzitutto a noi e poi ai tifosi e alla piazza. Al San Nicola abbiamo giocato con grande mentalità e non era semplice di fronte a 30.000 tifosi avversari. Da lì è partita l’ascesa della squadra, stiamo giocando col cuore, con mentalità, con unione e, nel momento in cui una partita diventa difficile, riusciamo a tirare fuori ancor più cuore e mentalità».

Sulla sua prima esperienza in Italia: «In Portogallo guardiamo molto il calcio italiano e la Serie B, quindi non mi ha sorpreso la difficoltà del campionato cadetto, credo ci siano 9-10 squadre che possano lottare per la Serie A. So che l’Ascoli crede in me, c’è grande feeling con patron, direttore e mister e darò tutto per l’Ascoli perché l’Ascoli mi dà tutto».


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