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Dalle lacrime di Leali ai “macigni” di Buchel, Ascoli-Cosenza va in archivio: da domani testa alla Reggina (Tutte le foto)

SERIE B - L’1-1 casalingo contro gli uomini di Viali ha ridotto, ma non annullato, le chance playoff dei bianconeri: «Io ci credo», ha affermato Pulcinelli. Al “Del Duca” tante emozioni per il portiere classe 1993, che difficilmente scorderà il tributo riservatogli dal popolo del Picchio. Significative anche le dichiarazioni del centrocampista nel post partita
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L’undici bianconero sceso in campo contro il Cosenza (foto Ascoli Calcio)

 

di Salvatore Mastropietro

 

(foto Ascoli Calcio)

 

Le speranze playoff si sono notevolmente affievolite in casa Ascoli dopo il pareggio casalingo contro il Cosenza. Un successo, che sarebbe stato alla portata per quanto visto in campo, avrebbe portato i bianconeri con un piede dentro gli spareggi promozione. La differenza tra primo tempo, tatticamente e caratterialmente dominato dalla squadra di Breda, e seconda frazione ha acuito maggiormente il rammarico di alcuni tifosi. A volte, tuttavia, non bisogna dimenticare che nel calcio esistono anche gli avversari (con grandi motivazioni come ad esempio gli uomini di Viali), che esiste una condizione fisica che soprattutto a fine campionato può non essere al top e neanche il fatto che l’attuale rosa del Picchio abbia lacune tecniche e mentali che di certo non svaniscono con tre successi casalinghi consecutivi.

 

L’aritmetica, comunque, dice che l’Ascoli è ancora in corsa per un piazzamento playoff. Le combinazioni che porterebbero i bianconeri al settimo o all’ottavo posto sono diverse, ma tutte accomunate da un’unica precondizione: la vittoria al “Granillo” contro la compagine amaranto allenata da Filippo Inzaghi, che proverà a fare lo stesso. Il patron Pulcinelli sui social ha comunque manifestato un certo grado di fiducia sul suo profilo Instagram: «Conta solamente vincere a Reggio Calabria. Io ci credo, vi ho visti fare vittorie ed imprese più complicate, servirà molto di più venerdì sera» . Sul campo ci si comincerà a pensare da domani mattina, quando è in programma la ripresa della preparazione al “Picchio Village”.

 

Lo striscione dedicato a Nicola Leali (foto Ascoli Calcio)

Ascoli-Cosenza, intanto, va in archivio e si porta con sé diversi momenti significativi. Il principale è senza dubbio il tributo riservato dal popolo bianconero a Nicola Leali, prima durante il match con uno striscione (in foto) e poi dopo il fischio finale con un autentico abbraccio sotto la Curva. L’estremo difensore, visibilmente commosso, difficilmente dimenticherà tutto l’affetto ricevuto. E neanche i tifosi del Picchio scorderanno le tante emozioni vissute con il numero uno classe 1993 tra i pali, che nel marzo 2021 rinnovò il proprio contratto quando la permanenza in cadetteria – nella stagione di Bertotto, Rossi e Sottil (artefice della cavalcata-salvezza decisiva) – era tutt’altro che certa. Ad oggi le possibilità di andare avanti ancora insieme sembrano abbastanza ridotte. Le motivazioni risiedono soprattutto nelle ambizioni di Leali, che a 30 anni vorrebbe giocarsi le proprie chance in Serie A o quantomeno in una Serie B da primi posti. Se tuttavia ci saranno ancora possibilità di provare a giungere ad un accordo, lo si vedrà nelle prossime settimane.

 

L’esultanza di Buchel dopo il gol segnato (foto Ascoli Calcio)

L’altro “instant moment” di Ascoli-Cosenza è senz’altro l’eurogol di Marcel Buchel, una di quelle realizzazioni che si vedono molto raramente in Serie B e che restano impresse nella mente dei tifosi. Il regista bianconero ha trasformato un pallone spiovente sugli sviluppi di un corner, che solitamente finisce tra le braccia di qualche presente sugli spalti, in un vero e proprio macigno che non ha lasciato scampo a Micai. Il tiro decisivo per il definitivo 1-1 non è stato nemmeno l’unico macigno lanciato da Buchel, che nel post partita si è tolto più di qualche sassolino dalle scarpe. Ha ricordato, ad esempio, i momenti difficili vissuti tra dicembre a gennaio, quando – contro la sua volontà – aveva le valigie pronte per lasciare Ascoli a causa dei rapporti incrinati con la vecchia gestione tecnica. Ed ha ricordato anche il punto più basso della stagione, quel Cittadella-Ascoli (3-0) del 4 febbraio che aveva messo in evidenza – dopo tre mesi di risultati negativi – un Picchio in caduta libera. «In quel momento eravamo tra le squadre che potevano ritrovarsi in basso, come accaduto ad esempio a Spal e Benevento e invece siamo riusciti a ricompattarci». Parole chiare, insomma, che andranno tenute bene in mente – comunque andrà nell’ultimo turno – nei bilanci di fine campionato e nella programmazione della prossima stagione.

 


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