Con la bella stagione ormai in archivio, la Cna di Ascoli fa il punto su alcuni temi estremamente attuali per la stabilità di famiglie e imprese a breve e lungo termine.
A cominciare dal Superbonus, che da ormai troppi mesi è alle prese con un drastico ridimensionamento che ne ha inevitabilmente condizionato l’efficacia. Fin dalla prima ora, l’associazione ha accolto con favore una misura in grado di garantire benefici concreti alla riqualificazione del patrimonio edilizio nazionale e a un settore fondante per l’economia italiana e marchigiana come quello delle costruzioni.
Tuttavia, già con l’ultima legge di Bilancio, i bonus edilizi hanno subito una significativa battuta d’arresto in termini di portata del beneficio e di platea di potenziali beneficiari, con contestuale esclusione della cessione del credito. Si tratta dell’ennesima pessima notizia che giunge al termine di una serie di continue modifiche normative a un meccanismo potenzialmente virtuoso, minato alla base da repentini cambi di rotta che, di fatto, hanno solo generato confusione e sfiducia attorno al sistema dei bonus.
Calano per le costruzioni più del dato complessivo anche tutti gli indicatori di intensità lavorativa: le ore lavorate, le posizioni lavorative e le unità di lavoro.
Per quanto riguarda le registrazioni alle Camere di Commercio, nel secondo trimestre 2023 subiscono una diminuzione congiunturale che riflette un andamento negativo in quasi tutti i settori, tranne che nell’industria in senso stretto. Ancora una volta, le contrazioni più evidenti sono quelle nelle costruzioni, che scendono dell’8,0% rispetto al primo trimestre dell’anno.
A farne le spese, purtroppo, sono le oltre 2.000 imprese marchigiane coinvolte, i 7.000 lavoratori attualmente a rischio e gli oltre 10.000 cittadini marchigiani che dallo scorso novembre restano ancora in attesa di conoscere il proprio destino, con più di un miliardo di crediti ancora incagliati nei cassetti fiscali di tutta la regione.
A questo proposito, la Cna picena ha più volte proposto il riordino del sistema degli incentivi del comparto casa per renderlo sostenibile per le finanze pubbliche e il mercato, sollecitando una proroga per i condomini che hanno presentato la Cilas entro il 25 novembre 2022.
Fortunatamente, a dare nuova linfa all’economia locale potrà contribuire la concessione del credito d’imposta alle imprese per l’autoproduzione d’energia, prevista tra i progetti del piano RePowerEu adottati dal Governo.
Per la Cna di Ascoli, da sempre in prima linea nell’evidenziare il ruolo determinante di aziende e capannoni nella transizione energetica, si tratta di una tappa fondamentale nell’ambito di un percorso green e vantaggioso su più livelli. In questo modo, infatti, sarà possibile contrastare in maniera efficace il caro energia che dallo scorso autunno imperversa sulle finanze delle piccole e medie imprese del Piceno, contribuendo alla spirale inflazionistica che ha drasticamente ridotto il potere d’acquisto delle famiglie del territorio e di tutta Italia.
I continui aumenti hanno inevitabilmente condizionato anche la stagione turistica marchigiana e picena, che nelle ultime settimane ha dovuto fare i conti con un pesante -30% in termini di presenze registrato su scala nazionale.
In una stagione inevitabilmente sottotono, la bellezza del nostro patrimonio naturale, abbinata a un’accoglienza turistica di primo livello – da tutelare anche in ottica Bolkestein – ha comunque consentito alla nostra regione di attirare un 20% in più di turisti stranieri rispetto allo scorso anno, un dato che fa comunque riflettere sulla ridotta capacità di spesa delle famiglie delle Marche e del Piceno.
In particolare, il caro carburante e l’innalzamento dei tassi sui mutui hanno svolto un ruolo determinante nel limitare i budget a disposizione per le vacanze. Si tratta di due temi su cui la Cna di Ascoli ha già sollecitato un tempestivo intervento delle istituzioni per evitare drammatiche ripercussioni anche in termini occupazionali e di investimento.
A proposito di occupazione, l’inflazione che non accenna a calare e il costo del denaro hanno costretto molte aziende a tagliare il numero di addetti, generando a luglio il primo calo in termini occupazionali dopo sette mesi all’insegna della crescita. Il numero degli occupati in Italia, infatti, è diminuito di 73.000 unità, un dato che deve far riflettere sulla necessità di misure forti per un repentino cambio di rotta.
«Criticità e incertezze condizionano da ormai troppi mesi la quotidianità di famiglie e aziende del territorio, provocando una drastica contrazione della capacità di spesa – afferma Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli – Si tratta di gravi problematiche che, oltre ad aver già penalizzato il comparto turistico, rischiano di compromettere la competitività del territorio e dei nostri operatori in un mese cruciale come settembre. Dialogando ogni giorno con chi fa impresa, come associazione avvertiamo l’esigenza di provvedimenti tempestivi da parte del Governo, in grado di restituire fiducia e prospettive all’economia locale».
«Ci lasciamo alle spalle una stagione turistica caratterizzata da forti difficoltà – conferma Arianna Trillini, presidente della Cna picena – È indispensabile tornare a stimolare gli investimenti, dando continuità ai bonus edilizi e tagliando i costi di carburante e delle spese, spesso proibitive, con cui famiglie e imprese sono costrette a fare i conti».
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