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L’Ast proroga di 15 operatori su 45: 6 sigle accettano l’accordo ma 2 continuano lo stato di agitazione

ASCOLI - Per Nursind e Usb si va avanti con la protesta: «Tutti dentro o tutti fuori». E' questo il risultato del tentativo di conciliazione in Prefettura, al quale hanno preso parte la dg Natalini, il direttore amministrativo D'Eugenio e delle Professioni Sanitarie Gelati
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La manifestazione del 15 dicembre ad Ascoli

Si erano riunite tutte le sigle sindacali che rappresentano i lavoratori di Ast Ascoli, per perorare la causa dei 45 dipendenti tagliati fuori dai rinnovi dei contratti.

 

Venerdì scorso, 15 dicembre, c’erano tutti davanti all’auditorium “Neroni” di Ascoli a protestare fuori mentre dentro i vertici presentavano la nuova Azienda sanitaria territoriale alla città.

 

E ci sono tutte (ma non solo loro) anche oggi, 19 dicembre, a San Benedetto, davanti al “Tebaldini” dove si replica l’incontro pubblico di Ast.

 

Ma la conciliazione in Prefettura, che si è svolta oggi 19 dicembre, ha creato una nuova spaccatura.

 

Intanto, cosa per nulla scontata visto come erano andati gli ultimi analoghi incontri nella stessa sede, hanno preso parte sia la dg di Ast Ascoli Nicoletta Natalini insieme con la direttrice amministrativa Paola D’Eugenio e il direttore delle Professioni Sanitarie Luca Gelati.

 

La conclusione della conciliazione è stata che 6 sigle su 8 hanno sospeso lo stato di agitazione, due no.

 

L’Ast ha portato sul piatto la proroga di 15 operatori (quasi tutti oss di cui al momento c’è molto bisogno) dei 45.

Non è stata accolta la proposta dei sindacalisti di farli restare tutti almeno per due mesi, per monitorare il reale fabbisogno.

 

Per i vertici della Sanità picena, però, la strada era una sola: 15 proroghe e stop allo stato di agitazione o nessuna proroga.

 

A questo punto è accaduto che Cgil, Cisl e Uil funzione pubblica, Fials, Nursing Up e Ugl Salute hanno accettato l’accordo, in vista di nuovi incontri, mentre Nursind e Usb – che hanno parlato di «inaccettabile ricatto e attacco ai lavoratori e alla sanità pubblica» – hanno scelto la via “tutti o nessuno”, continuando la protesta che nei prossimi giorni sarà definita nelle modalità e nei tempi.

 

Al momento si è chiusa la porta per 30 persone, di cui una ventina di oss, 4 ausiliari e gli altri operatori tecnici e amministrativi.

m.n.g.

 

 

 



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