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L’Ast e il Piano del Fabbisogno del personale, Nursind e Usb: «Ennesimo attacco ai lavoratori del comparto»

SANITA' - I sindacalisti Maurizio Pelosi e Mauro Giuliani: «Nonostante la Regione abbia stanziato 1,1 milioni in più rispetto al tetto di spesa del personale, nemmeno un euro. Anzi, si diminuisce la spesa precedente, decisione assurda vista l'attuale situazione di gravissima carenza di personale»
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Maurizio Pelosi (Nursind) e Mauro Giuliani (Usb)

 

«Il Piano del Fabbisogno del personale 2024 di Ast Ascoli è una inaccettabile beffa, l’ennesima. E’ un attacco ai lavoratori del comparto e alla tenuta dei servizi sanitari dovuti alla cittadinanza picena».

 

Comincia così la dura presa di posizione dei sindacati Ast, Nursind e Usb, attraverso i propri rappresentanti Maurizio Pelosi e Mauro Giuliani.

 

Che proseguono: «Nonostante la Regione Marche abbia stanziato 1,1 mln in più rispetto al tetto di spesa del personale grazie alla nostra mobilitazione portata fino alla Regione culminata con incontro con il presidente Acquaroli, nemmeno un euro, anzi si diminuisce la spesa precedente, una decisione assurda vista l’attuale situazione di gravissima carenza di personale.

 

Dallo studio approfondito del Piano del Fabbisogno del personale, pubblicato con determina il 31 gennaio 2024, emerge una diminuzione nel 2024 di ben 41 unità di lavoratori e lavoratrici del comparto. Di questi, 27 sono direttamente addetti all’assistenza diretta con qualifiche già carenti e fondamentali in un’azienda sanitaria. Si tratta esattamente di una diminuzione di 6 infermieri, 15 oss e 6 ausiliari specializzati. Questa riduzione avviene nonostante un aumento delle risorse di oltre 1 milione di euro per la spesa del personale. Pertanto, considerato il contesto, questo Piano del Fabbisogno è inaccettabile.

 

Attualmente – aggiungono i rappresentanti di Nursind e Usb – si registrano carenze di personale che costringono le lavoratrici e i lavoratori a operare con un elevato rischio clinico e con carichi di lavoro insostenibili. Ciò si riflette nelle migliaia di giorni di ferie negate, nei mancati riposi e nella pratica costante di richiamare il personale per coprire turni nei reparti di degenza e nei servizi. Questa situazione implica che i dipendenti siano considerati a disposizione dell’Azienda 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, compromettendo il diritto di godere di un sano equilibrio tra lavoro e vita privata.

 

La dirigenza dell’Ast sta attuando ultimamente delle “riorganizzazioni” in modo unilaterale, come ad esempio la Murg di San Benedetto e la Patologia Neonatale di Ascoli, che sembrano essere finalizzate solo al recupero di personale e alla riduzione dei posti letto. Si tratta di decisioni assurde che lasciano gli infermieri in alcuni turni da soli nei reparti ad alta complessità, con tutte le conseguenti implicazioni in termini di rischio clinico e di qualità dell’assistenza fornita ai pazienti.

 

Pet questo – proseguono Pelosi e Giuliani – chiediamo un immediato ripensamento delle decisioni prese e la modifica del Piano del Fabbisogno, orientando gran parte delle risorse finanziarie per la spesa del personale, ottenute tramite la lotta. Da tempo chiediamo l’attuazione immediata delle stabilizzazioni. È importante sottolineare che fra poco più di un mese andranno in scadenza di contratto circa 20 lavoratori tra oss e ausiliari.

 

Pertanto, chiediamo una proroga immediata e l’avvio di assunzioni stabili, supportate da un piano straordinario che includa tutte le figure necessarie, come infermieri, oss, ostetriche (attualmente sostituite impropriamente con infermieri), tecnici di Radiologia (di recente in quattro hanno dato le dimissioni), e altre figure come gli ausiliari, fondamentali per il funzionamento dei collegamenti.

 

Le stabilizzazioni e le assunzioni – incalzano – sono assolutamente necessarie per garantire stabilità ai lavoratori e al sistema sanitario pubblico del Piceno. Queste sono imprescindibili non solo per coprire le carenze di personale, ma anche per riattivare i posti letto soppressi (Medicina d’Urgenza di San Benedetto, Patologia Neonatale, ecc.), riaprire i reparti come l’Urologia nell’ospedale di Area Piceno e il Day Hospital Psichiatrico dell’ospedale di Ascoli, ed altri.

 

Non accettiamo – concludono Pelosi e Giuliani – un ulteriore perdita di risorse umane, ingiustificata dato che la Corte dei Conti nella sua relazione ha evidenziato che la spesa del personale è stata inferiore di 12 milioni di euro rispetto al tetto di spesa imposto dalle norme nazionali. Basta licenziamenti, è necessario stabilizzare tutti e subito, e assumere assumere assumere per ampliare l’offerta della sanita pubblica, che lo ricordiamo alla dirigenza di Ast Ascoli, è un diritto e non un privilegio».

 



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