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Ast, la protesta si sposta ad Ancona, Nursind e Usb: «Dalla Regione più risorse per il personale»

IL 23 GENNAIO le organizzazioni sindacali manifesteranno davanti a Palazzo Raffaello, contro il mancato rinnovo dei precari, ma soprattutto per le stabilizzazioni: «Sappiamo bene che senza un organico adeguato, la sanità è condannata a un disastro imminente»
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«Ulteriori riduzioni del personale in servizio avranno inevitabili ripercussioni su di noi, con un aumento dei carichi di lavoro e un rischio clinico già insostenibile». Così in una nota i sindacalisti di Nursind e Usb di Ast Ascoli annunciano la manifestazione del 23 gennaio.

Ma stavolta ad Ancona davanti al palazzo della Regione Marche.

Alla base della protesta c’è il mancato rinnovo di alcuni precari, a fronte della necessità di implementare la dotazione organica: «Sono stati prorogati 173 in totale, di cui 124  infermieri e operatori socio-sanitari.  Entro la fine del mese di gennaio, si aggiungeranno alla lista altri dipendenti, tra oss, ausiliari ed un fisioterapista.  
A febbraio, altri 8 lavoratori precari, di cui 7 infermieri e 1 oss.

Nel mese di marzo, il numero aumenta a 15, di cui 11 oss, in conformità con quanto indicato nella determina scritta per la ristrutturazione.

Il dubbio: è stata presa la decisione di chiudere dei reparti,  senza che ne sia stata data comunicazione?

Diversamente, chiediamo che venga immediatamente avviata la procedura di stabilizzazione Covid, con la pubblicazione della graduatoria per tutti coloro che hanno raggiunto i requisiti necessari, inclusi i licenziati alla fine del 2023. E che la Regione stanzi le risorse necessarie

Tuttavia, scopriamo che continua a ridurre i finanziamenti alla sanità pubblica dell’Ast Ascoli, di 19 milioni di euro, il che è inaccettabile.

Inoltre, la Corte dei Conti ha evidenziato che la Regione Marche ha speso 12 milioni di euro in meno rispetto al tetto di spesa per il personale, come indicato nella sua relazione.

Il 23 gennaio scenderemo in piazza con determinazione davanti alla Regione Marche, dalle ore 10 in poi, per urlare con forza e senza esitazioni la nostra richiesta di risorse vitali per il diritto inalienabile alla sanità pubblica. Sappiamo bene che senza un supporto adeguato di personale, la sanità è condannata a un disastro imminente».



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