La partita dal divano: Ascoli 7 bellezze ma vince l’Arezzo, la speranza è che sia una sconfitta salutare

SERIE C - I bianconeri non hanno snaturato il loro gioco fatto di triangolazioni, passaggi e… passaggetti. La squadra dell’ex Bucchi è rimasta dietro, ad attendere per poi ripartire e colpire con i classici contropiedi, quelli di una volta. Era una ghiotta occasione per accorciare
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di Lino Manni

Il catenaccio è uno dei sistemi di gioco più celebri e controversi nella storia del calcio. E’ stato associato a squadre italiane ma, come tutto il “made in Italy”, è stato copiato ed esportato. Ora si parla di calcio moderno ma l’influenza di quel sistema di gioco chiamato anche “verrou”, che in francese significa letteralmente chiavistello, è ancora attuale.

 

La dimostrazione allo stadio Del Duca di Ascoli, dove ieri, 23 novembre, l’Arezzo l’ha messo in campo, con grande profitto. L’Ascoli non ha snaturato il suo gioco fatto di triangolazioni, passaggi e… passaggetti. L’Arezzo dell’ex Bucchi è rimasto dietro, ad attendere per poi ripartire e colpire con i classici contropiedi, quelli di una volta.

In un bel pomeriggio, freddo ma con il sole, speravo in qualcosa di più. Era una ghiotta occasione per accorciare.

 

L’Ascoli prende subito il comando e comincia la sua ragnatela di passaggi. Mister Tomei e il suo vice Agostinone si scambiano opinioni davanti alla panchina. I bianconeri tentano qualche accelerazione senza esito. D’Uffizi rimedia solo “sportellate” ma senza incidere; Silipo più fumo che arrosto.

Ma è il solito Ascoli padrone del campo e anche bello da vedere. La più ghiotta delle occasioni non capita al centravanti ma al difensore Pagliai che conclude anche bene ma è più bravo il portiere dell’Arezzo.

L’arbitro lascia correre un po’ troppo e quando estrae il cartellino è solo per i bianconeri. Il primo tempo se ne va e lo spettacolo si trasferisce dal campo agli spalti. Tifosi dell’Ascoli davvero ammirevoli. Cerco di tirarmi su con il caffè all’anisetta e la “bomba” (quella dolce) della domenica.

 

Nella ripresa i bianconeri creano un paio di buone occasioni ma la squadra è opaca, sembra stanca. Spero almeno in un (immediato) triplo cambio, ma mister Tomei non si schioda. Anzi se la prende con un pallone che calcia violentemente verso la tribuna. Rimedia il giallo.

Poi la doccia fredda.

Il gol dell’Arezzo, bello e di ottima fattura, ma… indigesto. Non c’è tempo per riorganizzarsi che arriva il raddoppio degli aretini.

E’ proprio vero che le partite non sempre le vince la squadra migliore.

Ascoli 7 bellezze come i punti di distacco dall’Arezzo capolista. Speriamo che sia stata solo una sconfitta e speriamo che possa essere salutare. Anche se fa male.



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