di Benedetto Marinangeli
Un braccialetto per l’identificazione certa e univoca del paziente. Un servizio in più messo in campo dall’ Area Vasta 5 per garantire maggiore sicurezza e tutela ai pazienti ricoverati negli ospedali “Mazzoni” di Ascoli e “Madonna del Soccorso” di San Benedetto.
L’ospedale “Mazzoni” di Ascoli (Foto Vagnoni)
«Uno strumento – dice Cesare Milani, direttore generale di Area Vasta 5 – che permetterà non solo agli operatori di identificare i pazienti ed i documenti relativi sai trattamenti ma può anche facilitare numerose altre attività di identificazione e monitoraggio e raccolta dati che richiedono l’immissione di dati accurati. L’introduzione di questa innovazione sarà pienamente efficace con l’attivazione in tutti i reparti della Cartella Clinica Elettronica, già utilizzata nell’ 80% delle unità operative dei nostri due ospedali».
L’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto (Foto Cicchini)
Ma come funzionerà questo braccialetto elettronico? «Tutti i ricoverati – spiega il dottor Massimo Esposito – lo indosseranno. In questo modo si consentirà di tracciare in modo certo e sicuro tutte le attività cliniche ed assistenziali. Dalla prescrizione e somministrazione della terapia, l’identificazione dell’ accesso alle sale chirurgiche, fino alla localizzazione all’ interno degli ospedali. L’uso del braccialetto identificativo che verrà rimosso solo alla dimissione del paziente è uno strumento utile per tutelare la salute dei cittadini, riducendo il rischio di errore, durante il ricovero in degenza, in sala operatorio, in diagnostica e in terapia intensiva. Inoltre la struttura potrà sfruttare una serie di tecnologie connesse per migliorare la risposta all’ accesso da parte dei professionisti sanitari oltre che garantire la sicurezza e la qualità delle cure. Migliorerà la qualità della presa in carico del paziente».
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