Straccia (Santa Barbara):
«Lo Stato aiuti le imprese sane»

EMERGENZA CORONAVIRUS - Parla l'imprenditore spinetolese che opera nel campo della meccanica: «Le grandi aziende tornino a dare le commesse alle aziende italiane»
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Lavorazioni all’interno dello stabilimento

di Renato Pierantozzi

Quasi 30 dipendenti, un investimento milionario fatto pochi mesi per il nuovo capannone (senza ricorrere a fondi e incentivi pubblici) e produzioni super specializzate nella micromeccanica e nelle apparecchiature medicali. Nemmeno la dura prova del Covid-19 sta fermando la Meccanica Santa Barbara di Pagliare del Tronto guidata dall’imprenditore Gianluca Straccia.

«Non ci siamo fermati -dice Straccia- e stiamo pensando anche a nuove linee di produzione per caschi e mascherine per cui stiamo iniziando l’iter relativo alle certificazioni è lungo». La Santa Barbara fa parte di quella nidiata di aziende specializzate nella meccanica e micromeccanica che fanno del Piceno una sorta di distretto noto in tutta Italia. «Non abbiamo niente a che invidiare all’Emilia», aggiunge il numero uno della Santa Barbara. Si tratta di realtà nate a supporto delle grandi aziende della zona industriale (per la costruzione e le manutenzione dei macchinari ad esempio) e che poi sono riuscite a conquistarsi un proprio spazio sui mercati di mezzo mondo.

Straccia, che cosa serve oggi realmente ad una impresa in questa fase emergenziale?

Gianluca Straccia

«I provvedimenti messi in campo come la sospensione dei mutui, la cassa integrazione in deroga e la garanzia regionale vanno bene. Si tratta di strumenti azzeccati e che sono ora da prorogare visto che allo scoppio della crisi legata al virus c’erano ancora da fare gli ordini presi prima».

Si può fare qualcosa in più?

«Non chiedo di azzerare le tasse, non sarebbe giusto. Ma una riduzione del 20% ad esempio sulle imposte o sulle spese energetiche potrebbe aiutare le imprese a destinare quei fondi per mettere in piedi altre linee produttive. E poi ci deve essere un’attenta valutazione nel calibrare bene gli aiuti e le agevolazioni in base alle dimensioni e alle esigenze delle imprese. Lo Stato deve puntare sulle imprese “sane”. Non servono, a mio avviso, aiuti a pioggia».

E’ possibile prevedere una data di ripartenza dell’economia?

L’ingresso della Santa Barbara

«Come sulla scomparsa del virus, con gli scienziati che danno pareri diversi, anche nel caso dell’economia è impossibile fare previsioni. In Cina dove ho clienti che usano le mie macchine. e che mi hanno inviato mascherine, sono già ripartiti. Due anni fa ero stato proprio a Wuhan».

Che cosa può agevolare la ripresa?

«C’è una cosa che le grandi imprese potrebbero fare sin da subito: affidare ad aziende italiane le commesse per le forniture senza più ricorrere a ditte straniere».


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