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Doppio turno alle Regionali,
Lega e FdI: «Blitz indecente»

MARCHE 2020 – I due partiti di centrodestra tuonano contro la proposta di legge: «Fatta solo perché Pd e 5 Stelle non hanno il coraggio di allearsi alla luce del sole»
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Riccardo Marchetti

Due note disgiunte con un denominatore comune: no al cambio della legge elettorale regionale per introdurre il ballottaggio. Fdi e Lega, in attesa di sciogliere le riserve per il candidato governatore (è previsto per domani pomeriggio un nuovo tavolo nazionale, con Salvini e Meloni ai ferri corti) in questo sono pienamente d’accordo.

«Il blitz che sta tentando di fare la sinistra sulla legge elettorale per le elezioni regionali è immorale, oltre ad essere una chiara dimostrazione della paura di perdere dopo cinque anni di pessimo governo regionale».

A dirlo è il segretario regionale della Lega Riccardo Augusto Marchetti insieme ai consiglieri regionali Sandro Zaffiri, Marzia Malaigia, Luigi Zura Puntaroni e Mirco Carloni dopo la proposta di legge sul doppio turno alle regionali presentata da Boris Rapa e dall’assessore Moreno Pieroni (Uniti per le Marche).

«Cambiare le carte all’ultimo secondo utile con un piano architettato col solo scopo di creare un’alleanza a posteriori con il Movimento 5 Stelle, è oltre l’indecenza politica -prosegue-. Il Pd e i 5 Stelle non hanno il coraggio di stringere un accordo politico alla luce del sole, pertanto preferiscono utilizzare questi stratagemmi elettorali nel vano tentativo di mascherare un un’alleanza sottobanco stipulata ormai da mesi, e che ha portato i pentastellati ad essere già in maggioranza “a loro insaputa”. Al posto di impegnare il tempo per discutere la legge elettorale, il centrosinistra cerchi di dare risposte a cittadini e imprenditori lasciati soli ad affrontare l’attuale crisi economica, dopo che per cinque anni non ha saputo mai dettare una strategia chiara ed efficiente per rilanciare l’economia marchigiana».

Carlo Ciccioli

Sulla stessa lunghezza d’onda Carlo Ciccioli, portavoce regionale di Fratelli d’Italia. «Manipolare la legge elettorale regionale dopo il reinvio delle elezioni che si sarebbero già dovute tenere è atto criminale -ribadisce Ciccioli-. La notizia diffusa nei corridoi regionali è che a seguito di valutazioni negative sui risultati elettorali per il centrosinistra, ora l’ideona del Pd sarebbe quella di cambiare la legge elettorale, introducendo un doppio turno che consentirebbe di recuperare almeno in parte all’attuale maggioranza i voti necessari per poter ribaltare il trend negativo dei sondaggi».

«Premesso che scriversi le leggi elettorali a favore porta universalmente malissimo e lo potrebbero tranquillamente testimoniare Berlusconi per la legge elettorale propedeutica alle elezioni politiche 2006 e Renzi per quelle del 2018, va però sottolineato che un’azione del genere è fuori di ogni decisione democratica, meritevole di ricorso alla Corte Costituzionale qualora tale vergognosa impresa fosse tentata -conclude-. Manipolare la legge elettorale regionale dopo il reinvio delle elezioni che si sarebbero già dovute tenere entro il 15 giugno è atto criminale, ma soprattutto oggettivamente è meritevole di protesta popolare poiché il diritto delle persone di esprimere correttamente e democraticamente il proprio voto senza passare attraverso gli artifici dei Palazzi è un atto di giustizia. Viceversa è riprovevole utilizzare trucchi, imbrogli, truffe per rimanere attaccati con la colla alle poltrone contro la volontà di tutti i marchigiani».

 

 


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