di Maria Nerina Galiè
In merito al decesso del 70enne di Roccafluvione, comunicato dal Gores sul bollettino arancione di ieri, mercoledì 11 novembre (leggi qui), che riporta i dati relativi alle 24 ore precedenti, sembra che si sia trattato di un episodio accaduto una ventina di giorni fa.
Francesco Leoni
Il cittadino di Roccafluvione aveva da tempo problemi cardiaci e per questo era ricoverato nel reparto Cardiologia dell’ospedale “Mazzoni” di Ascoli, proprio nei giorni in cui si sono verificati casi di contagio da Coronavirus.
Lui è stato uno dei contagiati ma, essendo asintomatico, è stato trasferito nella Rsa di Campofilone, dedicato alla degenza ordinaria per Covid dove è poi avvenuto il decesso alla fine di ottobre.
E’ lo stesso sindaco Francesco Leoni a sollevare il dubbio, ma non prima di aver fatto le dovute verifiche.
«Ieri, quando è stata diffusa la notizia, a Roccafluvione si è scatenato un putiferio. Io per primo sono rimasto sorpreso. Il paese è piccolo. Tutti mi hanno chiesto chi fosse e perchè non ne sapesse nulla nessuno.
Poi, riguardando i tabulati della Regione Marche, sull’apposita piattaforma alla quale possiamo accedere noi sindaci, per avere sotto controllo positivi, quarantene e decessi, mi sono accorto che quest’uomo era ancora caricato tra i contagiati.
Oltretutto, il concittadino – che era si positivo ma non sintomatico – non ha avuto il cosiddetto “funerale Covid”.
Allora mi è sorto il dubbio che il decesso riferito ieri dal Gores sia proprio lui. E che solo in un secondo tempo, forse per un mancato tempestivo allineamento di dati, sia stato registrato tra i deceduti Covid».
Non è semplice averne certezza, perchè il decesso è avvenuto fuori provincia, in quella di Fermo, dove non è competente il servizio Igiene e Sanità pubblica dell’Area Vasta 5, diretto dal dottor Claudio Angelini.
«Ma posso io affermare, e con certezza – è ancora Leoni che parla – che non sono morte altre persone malate positive al Covid a Roccafluvione nei giorni scorsi».
«Lungi da me sollevare critiche sterili, in un momento delicato come questo – aggiunge il primo cittadino di Roccafluvione – ma dare una notizia del genere come fosse accaduta ieri, in un Comune come il nostro, fa allarmare la popolazione e non è una corretta informazione.
Sarebbe sufficiente, in questi casi, fare una verifica con noi sindaci.
I numeri sono diffusi dal Servizio Sanitario regionale per tenere al corrente i cittadini sull’andamento dell’epidemia. Se però i dati sono errati, incompleti o fuorvianti, come nel caso nostro, a che cosa servono?
Anche sui contagi, spesso i dati che trovo sul portale non corrispondono a quelli che ho dal territorio. E non parlo di una metropoli. Passo le mezze giornate a mettere a confronto i tabulati con i nomi e le situazioni che conosco personalmente».
E parliamo di un sindaco che telefona tutti i giorni alle persone positive e in quarantena.
«Domani farò presente l’accaduto nella riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica che si terrà in Prefettura».
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