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Gestione dell’emergenza,
l’attacco di Curzi e Falco:
«Piunti faccia il sindaco»

CORONAVIRUS - Duro sfogo del due consiglieri del Gruppo Misto nei confronti del primo cittadino: «Basta con i timori nell’uso dei poteri che la legge conferisce, occorre sanzionare chi sbaglia. Incomprensibile il mancato coinvolgimento di eccellenze del volontariato come il Radio Club Piceno»
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«E’ intollerabile sentire i sermoni serali, che da settimane si appellano con buonismo ormai stantìo al senso di responsabilità di tanti menefreghisti, vedere le foto delle scene cittadine, di gente che si comporta come se quel che sta accadendo e che accadrà non sia fatto che la riguardi, di positivi conclamati che vanno tranquillamente a spasso e a fare spesa, di ragazzini accalcarsi nei locali prima delle 18, con le scorte alcoliche negli spazi pubblici. Non sei il parroco, sei il sindaco, il responsabile della sicurezza e della salute pubblica, cose che, nelle attuali circostanze, coincidono».

Il sindaco di San Benedetto Pasqualino Piunti

E’ una parte del duro attacco che i consiglieri del Gruppo Misto Rosaria Falco e Marco Curzi rivolgono al sindaco Piunti, reo secondo loro di mal gestire la situazione Covid in città.

«L’ondata che sta per investirci, per chi vive con la mente ed il cuore negli ospedali, è già chiaramente vicina ed implacabile, tutti abbiamo paura per il nostro futuro, e ci chiediamo come faremo a sostenere questo lungo inverno e come ne usciremo, con quale salute ed in quale condizione economica, poco avendo da contare sugli aiuti dall’alto -spiegano i due consiglieri-. Non è più tempo di azioni informative e di sensibilizzazione, ma di pretendere rispetto delle regole, sanzionare e vigilare senza tregua».

«Il Comune dovrebbe assumere dei vigili in primis, in una città come questa sono troppo pochi e la loro presenza è difficilmente percepibile, tranne che per le uscite dalle scuole -ribadiscono Falco e Curzi-. Basta con gli avvisi, chi non rispetta gli orari deve sapere che verrà sanzionato se fermato. Basta con i timori nell’uso dei poteri che la legge conferisce: all’ora delle vasche serali, nel fine settimana, chiudere le piazze e le strade del centro cittadino, come previsto dal Dpcm. Il carnaio non è più proponibile, è un insulto ai commercianti ed ai cittadini ligi e rispettosi, che il comportamento tollerante riempie di rabbia e frustrazione».

Curzi e Falco

«Apprendiamo della intenzione di reperire volontari da formare per la gestione dell’emergenza e la vigilanza, previa formazione e copertura assicurativa, tramite il coinvolgimento di associazioni di volontariato, e una domanda ci sorge spontanea -si domandano-. Ci sono in questo comune, tra gli altri, soggetti volontari formati per gestire le emergenze, con decine di missioni all’attivo in zone o circostanze critiche, come nell’immediatezza del sisma del 2016, con veicoli attrezzati per le emergenze. Sono mossi da puro spirito di servizio, e nulla hanno mai ricevuto dal nostro Comune, mentre invece avrebbero titolo di vedersi assegnare una quota dei fondi regionali destinati al volontariato. Si tratta di Radio Club Piceno, realtà ovunque apprezzata eccetto a San Benedetto, dalla nostra amministrazione non sono mai stati interpellati».

Assembramenti in Riviera

«Hanno avuto solo una sede, neanche assegnata in modo ufficiale, sempre con il pericolo incombente di essere cacciati, e questo è vergognoso -vanno avanti i due consiglieri-. Sono stati premiati dalla Regione Marche e dalla Confindustria, sono dotati di mezzi di radiocomunicazione all’avanguardia, indispensabili nelle emergenze, e di ogni attrezzatura utile, che nessun altro ente ha a disposizione in città, dotazioni e divise acquistate con sacrifici e donazioni. Operano nei comuni dell’unione montana con venti soggetti operativi assicurati, attrezzati e perfettamente formati».

«Ora noi chiediamo il motivo per cui, prima di cercare in giro volontari da formare, sempre ben accetti, non siano stati immediatamente convocati ed arruolati in questa dura battaglia contro la pandemia e per la salute e la sicurezza della nostra città in sinergia con i volontari della Protezione Civile -è la conclusione-. Vorremmo capire perché non hanno mai avuto da noi un minimo aiuto, perché non contribuiamo almeno con la bolletta della luce. Lo sai sindaco che ci sono persone che dopo il lavoro si dedicano regolarmente a quanto di più prezioso esista in tempi come questi, quello che chiamiamo “altruismo altamente qualificato”? Riteniamo saprai fornirci una spiegazione adeguata per giustificare questo immane ed inaccettabile spreco di risorse umane e professionali. Attendiamo riscontro, e attendiamo anche che ti cali nei panni di sindaco, finalmente».

 



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