La fine dei cantieri in A14 annunciata per il 9 luglio 2021 (leggi l’articolo) non fa fare salti di gioia ai rappresentanti delle imprese del trasporto e agli esponenti del Pd piceno.
«Nulla di nuovo dalle dichiarazioni scontate di Acquaroli e della giunta anconetana – dichiara il responsabile provinciale degli enti locali del Pd, Francesco Ameli – Autostrade già tempo fa aveva comunicato la sospensione dei lavori il 9 luglio e già da tempo eravamo a conoscenza della volontà di inserire lo studio di fattibilità di un eventuale terza corsia nel piano finanziario?
Acquaroli è venuto a fare un’inutile passerella buona solo per la campagna elettorale di Piunti. I lavoratori e i trasportatori si aspettano fatti concreti non inutili iniziative elettorali che di certo non risolvono i troppi incidenti che ogni giorno si verificano sull’A14».
Anche gli imprenditori del trasporto tornano a stigmatizzare la mancata convocazione all’incontro.
«Mentre inizia la campagna elettorale -aggiunge il segretario nazionale della Pmia, Roberto Galanti– i problemi sulla regolare viabilità, sono fermi e forse peggiorati rispetto ai giorni scorsi.
Ieri sera a San Benedetto il governatore della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha organizzato un tavolo di lavoro, dove, tra gli “assenti” non chiamati, si è notata la non presenza delle rappresentanze del settore dell’autotrasporto, di quella rappresentanza che ha, più di ogni altro, il termometro della situazione a portata di mano ed in tempo reale.
Ora, a prescindere che il problema “autostrade” investe tutt’Italia e non solo l’A14, mi viene da chiedere quale fosse stata la novità annunciata, visto che da giorni si era a conoscenza del blocco dei lavori a far data 9 luglio? Di quali lavori si parla? Gli impedimenti lungo le arterie, da qui a settembre, verranno rimossi? Qual è la programmazione dei lavori? Quali e quanti lavori sono stati fatti da un anno a questa parte? Ammesso e non concesso, chi avrebbe dovuto verificare e monitorare l’avanzamento dei lavori?
Queste solo alcune delle domanda che il settore dell’autotrasporto ed i cittadini si pongono.
Il problema non trova soluzione e questo lo sapevamo già, perché a settembre torneremo ad affrontare gli disagi e disastri di oggi… I lavori potevano quindi iniziare a settembre 2020, ma da questa data sono iniziati solo i disagi ed è aumentato il pericolo per la privata e pubblica incolumità in particolare con l’incremento del traffico, fisiologico nel periodo estivo.
Il fatto certo -conclude Galanti- è che in autostrada si continua a morire e si creano anche danni economici al mondo degli autotrasportatori, dei lavoratori pendolari, al turismo dei comuni costieri e all’immagine delle Marche che mi piacerebbe sia, come giusto che debba essere, una regione di straordinaria bellezza e non una terra disagiata».
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