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Ascoli con il Frosinone la prova del nove

SERIE B - Venerdì sera al “Del Duca” l’anticipo della tredicesima giornata contro la capolista che, in attesa del risultato del Genoa, fa segnare la prima mini fuga della stagione. Dopo i preoccupanti avvii di ripresa di Brescia, e prima ancora di Benevento, il Picchio dovrà scendere in campo (e tornarci dopo l’intervallo) con la bava alla bocca
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(foto Ascoli Calcio)

 

di Andrea Ferretti

 

L’Ascoli ha un compito ingrato. Quello di battere il Frosinone e riaprire il campionato che sta vivendo il primo tentativo di fuga della stagione con la squadra di Grosso in testa a +5 sul Genoa, che deve giocare (stasera lunedì) il posticipo della dodicesima di andata.

 

Il Frosinone arriva al “Del Duca” venerdì sera nella gara che apre il tredicesimo turno. Lo fa forte di nove vittorie, nessun pareggio e tre sconfitte (in trasferta contro Benevento, Cittadella e Parma), il terzo miglior attacco (18 gol segnati) e la miglior difesa (appena 7 subìti). Di fronte l’Ascoli che, reduce dal pari di Brescia, vuole allungare la striscia positiva che prima del “Rigamonti” ha visto la squadra di Bucchi infilare tre vittorie contro Bari, Cagliari e Venezia. In mezzo mettiamoci pure la super prestazione di Coppa a “Marassi” contro la Sampdoria dove ha perso solo all’undicesimo rigore.

 

A Brescia si sono affrontate la squadra meno in forma del momento e la più in forma, l’Ascoli. Ne è venuta fuori una partita che, come accaduto a Venezia nella precedente trasferta, è vissuta su un primo tempo al cloroformio per poi esplodere nei secondi quarantacinque minuti. L’Ascoli è però esploso dopo il decimo minuto, dopo che nel primo scorcio della ripresa ha ripetuto l’harakiri di Benevento quando, avanti di un gol, si dimenticò di rientrare in campo lasciando via libera all’avversario.

 

A Benevento i giallorossi annullarono lo svantaggio dell’intervallo, a Brescia le rondinelle si sono invece portate avanti con un gol che era nell’aria fin dal pronti via, dopo due occasioni (tiro da fuori e mancata deviazione sotto porta) che avevano fatto presagire nulla di buono. Bianconeri imbambolati, quasi fermi, come nel caso di Botteghin e Quaranta piazzati malissimo sul gol di Aye al quale, sia prima che dopo la momentanea impresa, Botteghin come suo solito non aveva comunque fatto veder palla.

 

Mister Bucchi (foto Ascoli Calcio)

A fine gara il ritornello di Bucchi e dei giocatori è stato quello di evidenziare il cruccio per quei dieci minuti che hanno rischiato di rovinare il viaggio di ritorno alla squadra e ai 260 encomiabili tifosi che non hanno lasciato sola la squadra nemmeno in questa occasione. Due regali (Benevento e Brescia), dunque, bastano e avanzano.

 

L’Ascoli non può e non deve confermare il “non c’è due senza tre” e le nuove parole d’ordine sono “dopo l’intervallo si torna in campo con la bava alla bocca”. La stessa bava che recentemente le telecamere non hanno risparmiato a Mourinho che grida a bordo campo. A proposito di telecamere, chissà se verrà preso qualche provvedimento nei confronti del presidente Cellino per quel “ma che arbitro di m…” . Prova tv? Resta il fatto che si tratta del presidente di una società che non può certo dire e fare ciò che vuole solo perché è seduto in tribuna e non sulla panchina dove avrebbe addosso occhi e orecchi del quarto ufficiale.

 

La squadra ha comunque risposto alla grande dopo essere andata sotto di un gol. Aiutata anche dalla fortuna, che non guasta mai, visto che il traversone di Ciciretti prima di finire sulla testa di Botteghin è stato leggermente deviato da Van de Looi.

 

A proposito di Botteghin, il brasiliano si sta confermando il miglior difensore della Serie B, autore già di tre gol in campionato e mettiamoci pure quello, prestigioso, nell’amichevole precampionato a Trigoria contro la Roma finita 0-1. Eric Botteghin, 35enne di San Paolo con origini venete, giocherebbe titolare in almeno metà delle squadre di Serie A (nel Lecce è pedina inamovibile Baschirotto…). Se prima di approdare all’Ascoli ha disputato quattordici (!) campionati da titolare in Olanda, dove è lo straniero con il maggior numero di presenze di sempre, un motivo ci sarà.

 

I tifosi ciociari nel settore ospiti nell’ultimo Ascoli-Frosinone del 6 marzo scorso finito 1-1


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