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Infrastrutture, Baldelli: «Il costo del non fare è pari a 3 miliardi di euro, necessario recuperare»

NON SOLO Ferrovia dei due Mari nello studio di Uniontrasporti, realizzato su iniziativa della Camera di Commercio delle Marche e dell’assessorato alle Infrastrutture della Regione Marche, presentato ad Ancona. Ecco l'impatto  economico, sociale ed ambientale di tre opere importanti per la nostra regione
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L’incontro del 7 novembre ad Ancona (foto pagina facebook del senatore Guido Castelli)

 

 

Non solo Ferrovia Salaria nello studio di Uniontrasporti, realizzato su iniziativa della Camera di Commercio delle Marche e dell’assessorato alle Infrastrutture della Regione Marche, presentato il 7 novembre, ad Ancona.

 

E’ stato preso in esame l’impatto  economico, sociale ed ambientale di tre infrastrutture selezionate nella nostra regione (infatti lo studio titola: “Le infrastrutture e lo sviluppo economico nelle Marche”).

E sono: l’anello ferroviario delle Marche, in particolare il completamento della Fabriano-Pergola-Urbino in connessione con Fano, con la linea Civitanova-Fabriano e con la Ascoli-Porto d’Ascoli-Civitanova; le infrastrutture viarie della Valpotenza, a cominciare dal casello sull’A14; la ferrovia Ascoli-Rieti cosiddetta dei due Mari (leggi qui l’articolo).

 

Al convegno hanno partecipato il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini, l’assessore alle Infrastrutture Francesco Baldelli, il direttore di Uniontrasporti Antonello Fontanili. I lavori sono stati coordinati dal segretario generale della Camera di commercio Fabrizio Schiavoni alla presenza di autorità e dei rappresentanti delle categorie economiche, dei sindacati e degli ordini professionali.

 

«L’obiettivo è dare risposte chiare e inequivocabili – ha sottolineato il presidente Acquaroli – per una progettualità che sappia connetterci sia tra territori provinciali che regionali ma soprattutto con le infrastrutture di grande portata come l’autostrada, la ferrovia, l’aeroporto e il porto.

Oggi è necessario avere tutte queste infrastrutture per poter essere competitivi come territorio sia in termini di impresa che di turismo inteso come volano trasversale per molti settori (cultura, enogastronomia, artigianato, manifattura).

Abbiamo un ritardo accumulato negli anni molto importante, ma c’è anche una progettualità che sta correndo molto velocemente».

 

«Ammonta ad oltre 3 miliardi di euro il ‘costo del non fare’ queste tre infrastrutture nelle Marche – ha spiegato l’assessore Baldelli -. Un costo messo nero su bianco da un’indagine che ha evidenziato non solo l’impatto socioeconomico di tre opere selezionate, ma anche il peso effettivo della loro mancata realizzazione negli ultimi 25 anni.

Sono oltre 12 anni che la Regione Marche non investe sulla progettazione.

La giunta Acquaroli ha messo sul tavolo, in meno di due anni, un totale di 12 milioni di euro circa a cui si aggiungono i 2,5 milioni per il “Fattore Q” della progettazione di spazi urbani di 111 comuni classificati nei territori interni, iniziativa in partnership con gli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri.

Siamo convinti che chi non progetta non può avere una visione, e chi non ha visione non può avere futuro».

«Le difficoltà oggettive – ha continuato Sabatini – di spostarsi in tempi ragionevoli sul territorio e dal territorio verso destinazioni nazionali e internazionali, la carenza di intermodalità per il trasporto delle merci e, allo stesso tempo, il forte dissesto idrogeologico, mortificano le potenzialità di una regione che può vantare innumerevoli risorse produttive.

In tale contesto, il sistema camerale marchigiano intende svolgere un ruolo di raccordo tra il sistema economico che rappresenta e gli interlocutori preposti alla programmazione, alla progettazione, al finanziamento, alla realizzazione e al monitoraggio dell’infrastrutturazione del territorio, in stretta sinergia e collaborazione con l’operato della Regione Marche».

«La giornata di oggi – ha concluso Fontanili che nel corso della mattinata ha presentato le prime evidenza delle analisi intraprese – non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza per una collaborazione fattiva di tutti i soggetti coinvolti a sostegno di quel tessuto imprenditoriale che nonostante tutte le difficoltà non si arrende mai».

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