Paura alla centrale operativa del 118 di Ascoli, ma anche un’ulteriore prova della tempestività nell’agire da parte di operatori e sanitari. E, cosa non da poco, dimostrazione di come il gruppo sia una grande famiglia, pronto ad attivarsi in maniera coordinata ed efficace, per un collega, un amico, allo stesso modo che per un perfetto sconosciuto.
Ieri sera, 18 gennaio, un operatore di centrale si è sentito male. La macchina dei soccorsi non ha dovuto fare molta strada, è vero, ma ha dovuto fronteggiare la tensione dovuta al fatto che ad avere un infarto, ed a rischiare serie conseguenze o addirittura la vita, era uno di loro.
Immediatamente sono state praticate le cure necessarie fino al tempestivo trasferimento all’Emodinamica, dove tutti conoscevano il collega, la sua voce calma e pacata ma decisa nell’attivare il servizio salvavita.
Tutto è volto a risolversi per il meglio per l’operatore che, sebbene ancora un po’ sottosopra – anche per la «strana sensazione di trovarsi “dall’altra parte”» – non riesce a smettere di ringraziare tutti coloro che l’hanno soccorso e assistito, consapevole del momento di grande preoccupazione affrontato.
«Sono stati tutti super professionali – afferma – ma di questo non avevo dubbi. E, nello stesso tempo, mi sono stati vicini, tranquillizzandomi. Mi hanno dato una forza incredibile. Sono stati unici».
Fortunato ad essere nel posto giusto al momento giusto? «Fortunato, e orgoglioso, di appartenere a questa grande famiglia».
Questo è il 118, che risponde alle chiamate di emergenza di due province, il Piceno ed il Fermano, questi sono gli operatori che, sangue freddo e mente lucida, salvano vite ogni giorno.
m.n.g.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati