facebook rss

Associazione per delinquere, fatture per operazioni inesistenti, indebita compensazione crediti d’imposta, auto riciclaggio: coinvolte anche imprese la provincia di Ascoli

LA MAXI operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, riguarda 42 province di tutta Italia ed è portata avanti dal Comando provinciale della Guardia di Finanza di Salerno. Denunciate 279 persone, coinvolte 274 imprese, sequestri per 57 milioni di euro. Nelle Marche passata al setaccio anche la provincia di Macerata
...

 

La Compagnia della Guardia di Finanza di Agropoli, coadiuvata dai colleghi del Comando provinciale di Salerno, ha eseguito, su tutto il territorio nazionale, una maxi operazione che vede coinvolte oltre 274 imprese e relativi rappresentanti legali.

 

L’operazione ha visto impegnati oltre cento Reparti delle Fiamme Gialle in oltre 42 province – nelle Marche anche quelle di Ascoli e Macerata – che hanno eseguito l’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vallo della Lucania (Salerno) con cui stata disposta l’applicazione di misure cautelari personali nonchè il sequestro preventivo dei profitti illeciti per circa 57 milioni di euro.

 

Nel corso delle indagini, eseguite dai finanzieri di Agropoli, sono state denunciate, a vario titolo, ben 279 persone, che sono ritenute, al momento, responsabili dei reati di associazione per delinquere, emissione di fatture per operazioni inesistenti, indebita compensazione di crediti di imposta, auto riciclaggio.

 

Nei guai imprese che tra il 2020 e il 2021 hanno effettuato un’indebita compensazione di crediti inesistenti, generati artificiosamente, cioè attestando falsamente l’avvenuta effettuazione di attività di formazione del personale dipendente nel settore delle tecnologie previste dal “Piano Nazionale Industria 4.0”.

 

Dalle indagini è emerso un sofisticato meccanismo fraudolento molto articolato. Dapprima una fitta rete di procacciatori individuava le imprese clienti alle quali proponeva di beneficiare del credito di imposta inerente Ia formazione del personale.

 

Una società, con sede nel piccolo comune di Cicerale (Salerno), predisponeva e forniva alle imprese la documentazione relativa alle ore di formazione: registri didattici delle presenze, autocertificazione del rappresentante legale dell’impresa beneficiaria, relazione del docente sulla valutazione dell’attività del corso di formazione del personale. Corsi che i dipendenti risultano aver svolto, ma che in realtà non sono mai avvenuti.

 

Con l’ausilio di alcuni delegati sindacali, infatti, venivano redatti falsi contratti collettivi aziendali, anche con l’utilizzo di marche da bollo contraffatte, in modo da attestare i costi sostenuti dalle imprese e retrodatate le stipule degli stessi contratti. L’illecito giro d’affari ha fruttato un profitto di circa 57 milioni di euro.

 

I provvedimenti cautelari eseguiti rientrano nell’indagine preliminare, basati su imputazioni provvisorie che dovranno trovare riscontro nel corso del dibattimento e nei successivi gradi di giudizio quando, eventualmente, le responsabilità penali delle persone indagate verrà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X