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Tra i trattori anche il piccolo Riccardo: «Lasciatemi realizzare il mio sogno»

ASCOLI - La storia del bambino di 10 anni che ama accudire gli animali da stalla. E di papà Felice Stipa, di professione geometra, che ha voluto accompagnare il figlio alla protesta degli agricoltori: «Oggi sono qui soprattutto per lui, per un futuro che è messo a repentaglio da quanto sta accadendo. Adora questa vita ed è giusto difenderla. Come regalo per la prima comunione ha voluto una vitella»
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di Luca Capponi 

 

E pensare che per la prima comunione si è fatto regalare una vitella. Niente videogiochi o capricci tipici (e a volte comprensibili) dell’età. Ma un animale di cui prendersi cura, con la tenerezza e l’ingenuità tipiche dei bambini. Anche se a determinazione Riccardo Stipa potrebbe ben duellare con i grandi.

 

Lo sa bene il papà Felice, protagonista di un gesto d’amore nei confronti del figlio. Uno di quei gesti che fanno bene al cuore.

 

«Oggi sono qui soprattutto per lui – racconta – per difendere un futuro che è messo a repentaglio da quanto sta accadendo. Per difendere i suoi sogni e la sua passione».

 

Sì, perché la passione di Riccardo è una, da sempre: «Mi piacciono gli animali». 

 

E da quando è nata, questa passione, non fa che alimentarla. Al posto dei giocattoli, mucche e vitellini da accudire.

Riccardo in tenuta da lavoro con Gianfranchina e Gianluigina

 

«Da grande farò anche il veterinario», aggiunge.

 

In realtà stalle e spazi sono messi a disposizione da nonno Emidio, allevatore in quel di Appignano del Tronto. Mentre Felice è un geometra. Però, oggi, in sella al trattore, è voluto esserci, lungo l’asse attrezzato di Ascoli, nella giornata che porta la protesta del settore agricolo anche nel Piceno dopo presidi e manifestazioni che, sabato, arriveranno anche a Roma.

 

Sul mezzo agricolo di famiglia, una scritta eloquente: “Lasciatemi realizzare il mio sogno”.

 

«Se non facciamo qualcosa subito, quello di mio figlio e di molti altri ragazzi e famiglie è destinato a rimanere solo un intento e niente altro – ribadisce Felice -. Dobbiamo far sì che qualcosa cambi».

 

Nel frattempo, Riccardo si fa le ossa. Ogni giorno si reca nella stalla in tenuta d’ordinanza a nutrire e salutare i suoi animali. Due mucche le ha chiamate Gianfranchina e Gianluigina. Quando può, senza tirare troppa la corda, sale già sul trattore, sbirciando i segreti della guida. E si dedica ai mille risvolti della vita agricola, tra campi da coltivare e frutti da cogliere. Per un domani migliore.

Gli agricoltori non ci stanno, oltre 120 trattori alla protesta: «Presi in giro per anni» (Video e foto)

 


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