“Italgas” bussa a denari: più di 9.000 euro per togliere il contatore dall’ex Ballarin

di Marco Braccetti

Dalle macerie del Ballarin emerge una spesa curiosa: oltre 9.000 euro per smantellare un contatore del gas.  Questo intervento s’inserisce nei ben noti lavori d’abbattimento iniziati sul finire di febbraio e che, a breve, toccheranno un punto caldo dell’ex impianto calcistico. Ossia la Curva Sud: cuore dello storico tifo rossoblù. Su questo fronte: in extremis, il sindaco Spazzafumo ha fatto sapere di aver chiesto agli uffici tecnici di valutare un eventuale spostamento di una porzione della gradinata, da sistemare come cimelio nel perimetro dell’attuale stadio “Riviera delle Palme”.

Costi e possibilità tecniche sono da valutare. Mentre è già stato valutato e autorizzato l’intervento accennato all’inizio. “In funzione degli interventi di Rigenerazione Urbana dell’ex stadio comunale Fratelli Ballarin si rende necessario provvedere alla rimozione dell’impianto gas esistente (contatore). I lavori di cui sopra debbo essere eseguiti dalla azienda distributrice del gas, proprietaria dell’impianto, Italgas Reti” si legge in un recente documento firmato dal dirigente dell’Area Lavori pubblici, Mauro Bellucci.

“Italgas” lo scorso mese ha presentato un preventivo:  9.207,46 euro, iva compresa. Preventivo approvato dal dirigente Bellucci. Questo tecnico avrà anche voce in capitolo sul “desiderata” espresso dal sindaco che, all’atto pratico, potrebbe rivelarsi solo un pensiero irrealizzabile. A breve si saprà, visto e considerato che, questa settimana, le ruspe dovrebbero iniziare ad intaccare proprio la Curva Sud.

Umberto Pasquali

Intanto, sembra sempre attuale il dibattito fatto, in Consiglio comunale, quasi un anno fa sul futuro della Fossa dei Leoni. Molto interessanti le considerazioni del consigliere Umberto Pasquali,  frequentatore di lungo corso del Ballarin. Già l’anno scorso, l’ ex giocatore della Samb era netto: «Stiamo difendendo una cosa che non esiste più, esiste la storia della Sambenedettese, quella devi salvaguardare, non il cemento».

Pasquali aveva anche rivelato come già negli anni Sessanta, l’ingegnere Luigi Onorati (papà dell’Urbanistica moderna sambenedettese) aveva suggerito di abbattere quell’impianto, per dare respiro all’area portuale e favorire l’asse di spostamento da e verso Grottammare. Certo: se, a suo tempo, si fosse data retta al compianto progettista del lungomare, la città si sarebbe risparmiata decenni di laceranti diatribe.

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