Peppe Iachini e Peppe Carillo
di Bruno Ferretti
«L’Ascoli é stato attrezzato per puntare ai playoff e poi rinforzato al mercato di gennaio. Se non avesse buttato via qualche punto, ora sarebbe nella griglia promozione, ma può fare ancora in tempo ad entrarci perché mancano sei partite e ci sono tanti punti in palio». Sono parole di Giuseppe Carillo, allenatore ascolano, ex centrocampista bianconero, da tanti anni vice del collega e amico Peppe Iachini in Serie A. Si conoscono da ragazzi, essendo cresciuti insieme nel settore giovanile dell’Ascoli e lavorano in tandem da tanti anni in perfetta sintonia. Queste, in ordine cronologico, le squadre guidate dalla premiata ditta “Peppe&Peppe”: Cesena, Vicenza, Piacenza, Chievo, Brescia, Sampdoria, Siena, Palermo, Udinese, Sassuolo, Empoli. I due tecnici ascolani ora sono a riposo forzato dopo l’esonero di Empoli, apparso ingiustificato alla luce dei risultati ottenuti. Quando ha licenziato Iachini e Carillo, l’Empoli era sopra la zona retrocessione mentre adesso rischia grosso. Ma torniamo all’Ascoli. «È una buona squadra e il prossimo anno, con qualche adeguato rinforzo, potrà diventare competitiva per le prime posizioni – prosegue Carillo – in B a parte tre-quattro squadre, c’è grande equilibrio e l’Ascoli può giocare alla pari con tutti. Il 7-0 di Lecce non conta, una giornata così storta può capitare a tutti, l’importante è non drammatizzare e reagire subito. L’Ascoli lo ha fatto bene».
«Se conosco personalmente qualche giocatore? Troiano è stato con noi nel Chievo. Era giovane ma si vedeva già che aveva qualità importanti anche come uomo – rivela Peppe – Michele é sempre stato un professionista serio e ammirevole. Lo scorso anno abbiamo allenato Frattesi a Sassuolo. È molto giovane e di grande prospettiva perché possiede doti tecniche non indifferenti, ma è forte anche fisicamente. Inoltre può ricoprire diversi ruoli e mostra una personalità superiore alla giovane età. Non gli manca niente, e non a caso gioca nella Nazionale Under 20. Conosco indirettamente diversi altri giocatori – aggiunge il tecnico ascolano – come Ninkovic che secondo me è da Serie A, o Ardemagni che ha sempre fatto tanti gol ma quest’anno è stato frenato dagli infortuni. Ciciretti? Tecnicamente é molto bravo ma forse, all’inizio, ha stentato ad inserirsi. Adesso è un punto di forza dell’Ascoli».
Peppe Carillo, 54 anni a maggio, è stato un centrocampista di valore, combattivo e instancabile. Debuttò in A il 10 febbraio 1985 in Ascoli-Sampdoria 2-0 entrando nei minuti finali al posto di Vincenzi. L’allenatore era Colautti che aveva sostituito in corsa Mazzone. Dopo sei campionati in bianconero (126 presenze e 7 gol tra campionato e Coppa Italia) nell’estate del 1990 Carillo fu acquistato dal Torino in A e fece una brillante carriera prima di intraprendere quella di allenatore.
Una formazione dell’Ascoli che nel 1989-1990 retrocesse dalla A in B. Da sinistra: Sabato, Colantuono, Casagrande, Aloisi, Arslanovic, Lorieri. In basso: Giovannelli, Destro, Carillo, Garlini, Cavaliere
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