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Emergenza Coronavirus,
altri tre tamponi nel Piceno
Area Vasta 5 assume 16 persone

EMERGENZA - Due prelievi all'ospedale di San Benedetto, l'altro a domicilio. Campioni analizzati ad Ancona: in caso di positività, confermati dall'Iss. Cinque i controlli in provincia. Non ci sono contagiati. Milani: «Piceno ancora un'isola felice»
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L’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto

Altri tre tamponi per Coronavirus sono stati fatti oggi, 5 marzo, nell’Area Vasta 5. Due sono stati effettuati oggi pomeriggio al Pronto Soccorso dell’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto dove si sono recate spontaneamente altrettante persone sintomatiche e rispondenti al protocollo che attiva la procedura di verifica. I campioni raccolti sono stati immediatamente inviati al “Torrette” di Ancona.

Il terzo prelievo è avvenuto in serata a domicilio su una ragazza che non risiede nella provincia di Ascoli, ma che vi si trovava quando ha manifestato segnali che hanno indotto il personale sanitario ad effettuare il controllo. In questo caso il materiale organico da analizzare dal presidio preposto, cioè quello del capoluogo di regione, sarà inviato nelle prime ore di domattina.

Nel caso di positività, i campioni saranno poi analizzati anche dall’Istituto Superiore di Sanità per la conferma come di prassi.

Sono in tutto 5 fino ad ora i tamponi effettuati nella provincia di Ascoli, dove i 3 di oggi si sono aggiunti a quelli fatti nei giorni scorsi ad una donna di Monteprandone e ad un ragazzo di San Benedetto del Tronto, entrambi risultati negativi.

Cesare Milani

A differenza della altre Aree Vaste della regione dove ci sono già casi di positività, anche in numero considerevole come a Pesaro-Urbino,  «il Piceno è ancora un’isola felice», ha commentato Cesare Milani, direttore dell’Area Vasta 5, che nel frattempo ha dato il via alla procedura di assunzione di nuovo personale di cui 6 infermieri, 6 Oss e 4 assistenti sanitari. Lunedì inoltre si partirà con l’accorpamento di alcuni reparti affini all’interno dell’ospedale “Mazzoni” di Ascoli. E’ il caso di Urologia che verrà unita momentaneamente con Chirurgia. «In questo modo – ha precisato Milani – accorpando i turni, avremo a disposizione ulteriore personale. Non c’è necessità, per la situazione attuale, richiamare medici in pensione come si è reso necessario altrove o raddoppiare i turni degli operatori in servizio».

m.n.g.

 



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