Stefano Marcelli, direttore Adt del polo universitario di Ascoli
di Franco De Marco
Il Coronavirus non ferma i corsi di laurea dell’Università Politecnica delle Marche per sfornare i nuovi infermieri di cui oggi, più che mai, c’è un enorme bisogno. Anche nella sede di Ascoli, dopo la chiusura dell’Università, oltre alle lezioni on line, è stata sperimentata positivamente, per gli appelli, una soluzione innovativa utilizzando Skype. Esami a distanza e non più frontali. Questo consente di non posticipare ulteriormente le sessioni. Sotto la direzione del professor Stefano Marcelli, che sovraintende al polo di Ascoli, sono stati esaminati via Skype 16 studenti del primo anno per l’appello di Infermeria generale e teorie del nursing. Si proseguirà fino al 30 con gli altri appelli.
Elisa Floridi, una delle insegnanti del corso di laurea in Infermieristica e coordinatrice del blocco operatorio del “Mazzoni”
«Dopo la chiusura dell’Università – spiega il professore, direttore Adt (Attività Didattiche Professionalizzanti) – c’era il rischio di uno slittamento degli appelli. Invece, grazie all’utilizzo della piattaforma informatica messa a disposizione dall’Università Politecnica delle Marche, stiamo recuperando. Certo che l’attività didattica, operativamente, è diventata più complessa. Dobbiamo preparare i materiali, inviarli e farli esaminare dagli studenti, poi, interagendo, procedere all’esame. Anche per le prove di laboratorio stiamo operando on line». «Noi siamo qui – afferma Marcelli – al completo servizio degli studenti e nonostante le tante difficoltà, provocate dal Coronavirus, cerchiamo di portare avanti al meglio l’attività didattica. Ci mettiamo vicino allo studente e lo seguiamo giornalmente come si fa per far crescere bene una piantina». Ad aprile si svolgerà regolarmente, sempre via Skype, anche la prevista sessione di laurea per 10 aspiranti infermieri. Saranno i primi infermieri al tempo del Coronavirus. Insomma, nonostante la tragedia del contagio, la formazione dei nuovi infermieri prosegue con il massimo impegno e l’anno accademico si concluderà regolarmente.
«A questi ragazzi – commenta, non senza una critica al sistema sanitario generale, Elisa Floridi una delle insegnanti del corso di laurea, oltre che coordinatrice del blocco operatorio dell’ospedale “Mazzoni” di Ascoli – auguro a fine percorso formativo di lavorare in strutture sanitarie (intese a livello nazionale) a norma da un punto di vista impiantistico e strutturale. E organizzate per l’attività assistenziale secondo la “fantastica normativa” che da sempre siamo così bravi a scrivere, ma non ad applicare capillarmente, e rispondenti alle “evidenze scientifiche“ con dirigenti ligi all’esercizio delle responsabilità attribuite, in base alle quali vengono retribuiti» .
«Gli infermieri morti in questo maledetto “tornado” – conclude la Floridi guardando a quanto sta accadendo in alcuni ospedali – non sono degli eroi ma sono dei caduti sul lavoro. Sono morti per infortunio sul lavoro e come tali vanno risarciti. Altro che striscioni. Domani, quando avremo sconfitto questo essere invisibile indignatevi per loro».
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