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Dopo il sequestro,
paura per il vaccino Astra Zeneca:
più della metà degli iscritti rimanda

IL CASO - Ad Ascoli e San Benedetto una persona su due ha preferito rinunciare alla somministrazione del farmaco che però era l'unico disponibile nella seduta del 12 marzo. Alcuni anziani sono stati mandati a casa perchè rientrando nella condizione di "particolare vulnerabilità, potevano riceve solo Pfizer o Moderna
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di Franco De Marco 

Il giorno dopo l’annuncio del sequestro cautelativo del lotto del vaccino Astra Zeneca era facile prevedere la paura, o almeno la titubanza, delle persone in lista per essere vaccinate.

Infatti questa mattina, venerdì 12 marzo, sia ad Ascoli sia a San Benedetto, solo la metà di coloro che avrebbero dovuto vaccinarsi, si è regolarmente sottoposta al trattamento.

Tutti si sono presentati e tutti hanno chiesto di vaccinarsi con le fiale Pfizer o Moderna  che però in questo momento non sono a disposizione dell’Asur.

Così, di fronte al vaccino Astra Zeneca, la metà e più degli iscritti ha preferito rimandare a tempi migliori.

Alcuni, a dire la verità, hanno appreso del “caso Astra Zeneca” in mattinata. Il programma generale delle vaccinazioni ha subito un inevitabile rallentamento.

Nel capoluogo piceno, in particolare, si può affermare che 1  su 2, tra insegnanti e personale delle forze di polizia, ha rimandato. Tra gli ultraottantenni, invece, molto più alta la percentuale delle rinunce in attesa di un chiarimento della situazione.

A San Benedetto ugualmente, grosso modo, almeno la metà di coloro che erano in lista ha fatto ritorno a casa senza vaccinarsi.

Anche qui tutti a chiedere Pfizer o Moderna.

Alcuni anziani, dopo una iniziale resistenza, si sono sentiti rassicurati dai medici vaccinatori che hanno spiegato che per loro forse era più opportuno vaccinarsi comunque.

Altri sono proprio stati mandati a casa perché rientravano nella categoria di utenti con “particolari vulnerabilità” (in base ad un precisa scheda tecnica emanata dal Ministero) e pertanto non vaccinabili con Astra Zeneca che però era l’unico farmaco disponibile.

Anziani e accompagnatori davanti al punto vaccini alla Casa della Gioventù di Ascoli

Nelle Marche sono state circa 1.800 le dosi del lotto Astra Zeneca sottoposte a sequestro cautelativo.

Secondo le autorità sanitarie regionali fino ad oggi non c’è stata alcuna reazione anomala alla somministrazione dei vaccini.

Il sequestro del lotto ha  avuto un carattere assolutamente cautelativo e al momento non ci sono evidenze scientifiche che mettono in collegamento il vaccino in questione con alcuni decessi avvenuti nella Penisola.

Però la paura si è immediatamente diffusa in tutti. Forse, in questa situazione, sarebbe stato più opportuno sospendere le vaccinazioni per alcuni giorni e riprenderle quando saranno disponibili i vaccini delle altre ditte o dopo che sarà fatta chiarezza delle presunte gravi conseguenze di Astra Zeneca.

«Doveva essere una giornata di festa – commenta un operatore – invece è stata una giornata di preoccupazione e tensione».

Cosa accadrà nei prossimi giorni? Probabilmente saranno ancora molti a rinviare la somministrazione del vaccino. Coloro che invece dovevano effettuare il richiamo Pfizer hanno oggi concluso la vaccinazione.

Vaccini, somministrato anche ad Ascoli il lotto di Astra Zeneca sospeso dall’Aifa


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