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«Il piano dei fabbisogni del personale 2022-2024: ultimo colpo di grazia ai dipendenti della Sanità picena»

CLIMA bollente in Ast Ascoli, unica delle Marche dove la voce di spesa vede un segno meno. Nursind, Nursing Up e Usb chiedono l'intervento di consiglieri regionali eletti nel Piceno e sindaci. La Rsu indice un presidio davanti al direzione del "Mazzoni" per il 2 febbraio
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Mauro Giuliani, Maurizio Pelosi e Roberto Tassi insieme con i funzionari del Dipartimento Salute, davanti alla sede della Regione Marche, nella manifestazione dello scorso dicembre

di Maria Nerina Galiè

 

Clima bollente tra i lavoratori dell’Ast Ascoli.

C’è chi indice un presidio chi chiede alle istituzioni di mobilitarsi, di fronte a quello che definiscono, senza mezzi termini, «ultimo colpo di grazia ai dipendenti e cittadini della Sanità  picena: l’Asur prima di finire la sua “missione”, non ha rivisto il  “piano triennale dei fabbisogni del personale 2022-2024″ né riequilibrato i fondi contrattuali».

La denuncia arriva da Nursind, Nursing Up e Usb: «Nella determinazione Fondi contrattuali definitivi dei dipendenti dell’Asur Marche anno 2020 e 2021” l’Asur – affermano Maurizio Pelosi (Nursind), Roberto Tassi (Nursing Up) e Mauro Giulianiha disposto un ulteriore e pesantissimo pugno in faccia ai lavoratori, che sono rimasti con 1.000 euro in meno pro capite sulla busta paga, rispetto ai colleghi del resto delle Marche.

Inoltre, le già carenti risorse per la spesa per il personale sono state  ridotte di 1,8 milioni di euro, pari alla perdita di 150 infermieri e oss, attuando una vera e propria discriminazione dato che tutte le altre Ast, da Pesaro a Fermo, hanno avuto consistenti aumenti, per il 2023 e per la stessa voce.

In totale l’Asur ha assegnato per il 2023 un aumento di spesa per il personale di 12 milioni di euro. Ma solo nel Piceno si legge un segno “meno” alla voce di spesa. Meno 1 milione e 800.000 euro, appunto.

E’ tempo – sono ancora le parole dei sindacalisti – che si muovano le istituzioni ed anche i cittadini.

Chiediamo un incontro alla Regione che ci viene negato da mesi. Ed una risposta concreta, che manca da troppo tempo. Cosi come chiediamo un incontro ai consiglieri regionali eletti nel Piceno, al presidente della Provincia ed ai primi cittadini del Piceno, ai quali chiediamo con forza di convocare con rapidità la Conferenza dei Sindaci, aperta a tutta la cittadinanza, per discutere e decidere le modalità per contrastare tale disegno di smantellamento della Sanita pubblica del piceno».

 

Il 26 gennaio, dopo la riunione della Rsu, sebbene non in maniera unanime da parte di tutte le sigle sindacali, è stata indetta un’assemblea presidio, davanti gli uffici direzionali dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Ascoli, per il 2 febbraio, dalle ore 12 alle 13,30.

Paolo Grassi

Le motivazioni nella nota firmata da Paolo Grassi: la commissaria straordinaria Vania Carignani, che ha incontrato i sindacati lo scorso 17 gennaio, «non ha ancora, nonostante la generica assicurazione fornita sulla disponibilità al confronto, inviato nessuna comunicazione sulla data del nuovo incontro, per affrontare le gravissime, croniche problematiche dei dipendenti che comportano conseguenti ripercussioni sull’andamento del servizio sanitario pubblico Piceno».

Bocciata invece, sempre in sede di Rsu del 26 gennaio, la proposta di Nursind, Nursing Up e Usb di proclamare lo sciopero di 48 ore e di manifestare sotto la Regione Marche. 

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