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Ast, i sindacati dichiarano guerra: determine della Carignani segnalate alla Corte dei Conti

ASCOLI - Inoltre, Cipollini (Cisl), Rossi (Cgil), Menzietti (Fials), Rossi (Ugl Salute), Sabatini (Uil) e Grassi (Rsu) inviano una comunicazione lapidaria: "dal 20 marzo nessun dipendente sarà tenuto a rispondere al datore di lavoro attraverso il proprio telefono cellulare privato"
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E’ guerra aperta quella che i sindacalisti di Cgil, Cisl Pubblica, Fials, Ugl Salute e Rsu hanno dichiarato ai vertici di Ast Ascoli.

Dalla protesta sono passati alle segnalazioni a Corte dei Conti e Ispettorato per la Funzione Pubblica, ma anche ad inviare un comunicato che recita: “con decorrenza 20/03/2023 nessun dipendente sarà tenuto a rispondere al datore di lavoro Azienda Sanitaria Territoriale di Ascoli Piceno attraverso il proprio telefono cellulare privato” (in questo caso ha firmato anche il rappresentante della Uil Funzione pubblica, Sabatini).

 

Una comunicazione che punta il dito contro una modalità di reperimento del personale per coprire turni rimasti scoperti all’improvviso: «Tale iniziativa – recita la nota sindacale – viene intrapresa in quanto l’Azienda Sanitaria Territoriale di Ascoli Piceno non ha mai inteso procedere ad una adeguata riorganizzazione dei turni finalizzata a garantire il servizio pubblico, nel rispetto dei diritti del personale dipendente».

 

Dal giorno in cui hanno lasciato l’assemblea (era l’8 febbraio, leggi qui) i sindacalisti si sono detti non più disposti ad intavolare trattative, sebbene riponevano qualche speranza in sede di assemblea dei sindaci, convocata in Provincia lo scorso 23 febbraio, ma alla quale la commissaria Vania Carignani non ha partecipato, con biasimo del presidente Sergio Loggi e degli stessi rappresentanti dei lavoratori (leggi qui e leggi qui la risposta di Saltamartini).

 

Cipollini (Cisl), Rossi (Cgil), Menzietti (Fials), Rossi (Ugl Salute) e Grassi (Rsu) sono passati quindi alla segnalazione della stessa Carignani alla Corte dei Conti , per “atteggiamento omissivo” riguardo alla “richiesta di copia delle Determine di liquidazione del fondo del salario accessorio relativo agli anni 2018, 2019, 2020, 2021 e 2022, esplicitandone le motivazioni”.

 

E, non avendo ricevuto riscontro, gettano il seme del sospetto che «tantissimi pagamenti siano stati effettuati senza la dovuta adozione delle Determine di liquidazione, risulta necessario l’intervento di codeste spettabili Autorità, per quanto di loro specifica competenza».

 

Poi ancora, i sindacalisti chiedono l’intervento dell’organo di vilanza delle pubbliche amministrazioni, in merito alle determine con cui Ast Ascoli “ha approvato lo schema di convenzione con Ast di Ancona per attività di supporto ai compiti ed alle funzioni del RPCT (Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza)”. E “con l’Azienda Ospedaliera Universitaria delle Marche per attività inerente ai compiti e alle funzioni di Data Protection Officer (DPO)”.

 

«Incarichievidenziano i rappresentanti dei lavoratoriaffidati a dirigente di altra Azienda pubblica».

«Tenuto conto – si legge in entrambe le segnalazioni – che nel Provvedimento de quo non compare la dichiarazione dell’accertamento dell’assenza di professionalità interne, requisito indispensabile per l’affidamento all’esterno dell’incarico, queste Rappresentanze Sindacali ritengono doveroso segnalare a codesta spettabile Autorità la
seconda anomala scelta operata dall’Azienda Sanitaria Territoriale di Ascoli Piceno la quale, tra l’altro, si
contraddistingue per le carenti risorse finanziarie, precisano i sindacalisti
». 

 

m.n.g.



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