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«Credito d’imposta: con la certificazione dal Governo una risposta risolutiva»

ECONOMIA - Al Mef incontro tra il vice ministro Leo, il sottosegretario Albano, il governatore Acquaroli e una delegazione marchigiana di imprenditori. Soddisfazione per il decreto del Ministro Urso. Svem, Camera di Commercio e Regione Marche fanno il punto
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«Credito d’imposta, buone notizie dal Governo: servirà una certificazione. Il Ministro per le Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, ha firmato il decreto. Il Micam in apertura a Milano sarà l’occasione per la presentazione del documento, nel corso di una iniziativa in programma martedì». E’ quanto comunicano, congiuntamente, Svem srl, Camera Commercio delle Marche e Regione Marche «per l’importante risultato raggiunto nel confronto con il Governo».

 

Per affrontare la tematica relativa al credito d’imposta, infatti, nei giorni scorsi al Ministero dell’Economia e delle Finanze si è svolto un incontro tra una delegazione marchigiana con il presidente Francesco Acquaroli, il viceministro Maurizio Leo e il sottosegretario Lucia Albano.

 

«Già nella scorsa legislatura mi ero occupata – afferma il sottosegretario Lucia Albano – attraverso la presentazione di interrogazioni e atti parlamentari, dei problemi legati all’interpretazione della norma sul Credito d’imposta per ricerca e sviluppo. Il Governo, su impulso della filiera istituzionale marchigiana e grazie all’intervento del viceministro Leo, ha risolto con competenza e pragmatismo un tema annoso che stava diventando insostenibile per le imprese italiane».

 

«Non posso che esprimere soddisfazione per la soluzione trovata che va incontro alle necessità espresse dagli imprenditori – così il presidente Francesco Acquaroli – il Governo anche in questa situazione ha dimostrato grande attenzione per una problematica che richiedeva un intervento incisivo e risolutivo».

 

Oltre al presidente Acquaroli la delegazione era composta dalla presidente di Assocalzaturifici, Giovanna Ceolini, dall’imprenditrice calzaturiera Annarita Pilotti, che è stata la promotrice dell’incontro, dal presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini, da quello della Svem, Andrea Santori, e da Fabrizio Dominici, il commercialista esperto di ricerca e sviluppo, incaricato di seguire la tematica.

 

«Il Mef ha prontamente risposto alla richiesta di attenzione e – aggiungono Svem, Camera Commercio e Regione – aiuto delle associazioni di categoria, in modo da affrontare la questione Credito d’imposta da ricerca e sviluppo nel modo più efficace. La questione è semplice: l’Agenzia delle Entrate ha chiesto la restituzione entro novembre del Credito d’imposta sulle spese sostenute e documentate che invece ogni impresa credeva garantite. Il viceministro ha spiegato che l’unica soluzione, per evitare di restituire quanto si ritiene invece di aver correttamente ricevuto, è una certificazione».

 

«Aveva promesso velocità di azione, perché la strategia era chiara e ieri – spiega il presidente della Svem, Andrea Santori – il ministro Adolfo Urso ha firmato il decreto che definisce i requisiti dei soggetti abilitati al rilascio della certificazione».

 

«Il sistema economico si è mosso compatto e abbiamo subito trovato l’attenzione della politica, siamo soddisfatti della risposta arrivata» aggiunge il presidente Gino Sabatini.

 

Durante il confronto, la presidente di Assocalzaturifici, Giovanna Ceolini ha ribadito al vice ministro Leo che «ci sono situazioni differenti all’interno del mondo imprenditoriale: stando a quanto ci è stato anticipato, ora studieremo il decreto e ne parleremo martedì al Micam con imprenditori e rappresentanti del Governo, la norma prevede la certificazione per le imprese che ancora non hanno ricevuto la contestazione della violazione da parte dell’Agenzia delle Entrate».

 

La figura dei certificatori permetterà di definire in maniera chiara cosa sia davvero inseribile a livello di ricerca e sviluppo. «Questa soluzione garantisce chi ha operato in maniera corretta, rispettando le regole, e oggi rischia di dover restituire tra i 20.000 e i 500.000 euro pur avendo investito, come previsto, nello sviluppo» concludono Andrea Santori e Gino Sabatini.

 


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