Il past presidente del Club41, Claudio Onofri (Fotoservizio Renoir)
di Renato Pierantozzi
«Alla fine per noi montanari il camino è tutto e nelle casette per forza di cose non è stato possibile farlo. Grazie a questa struttura invece gli abitanti di Borgo 2 potranno tornare ad averlo e stare insieme. E’ fondamentale avere spazi di aggregazione in ognuno dei sette villaggi nati dopo il sisma». Con queste parole il sindaco di Arquata, Aleandro Petrucci, ha ringraziato gli Alpini e i 4 club service (Round Table, 41, Agorà e Lady Circle) che hanno finanziato e materialmente realizzato (come nel caso delle penne nere) il centro polifunzionale sorto in 90 giorni (oltre ad un anno di “burocrazia”) nei pressi del campo “Borgo 2”. Si estende in un’area di 900 mq ed ha una superficie in legno coperta di 260 mq con sale polifunzionali, uffici e la sede della sezione arquatana dell’Associazione nazionale alpini. E’ ad emissioni quasi zero ed è arricchito anche da una piazza esterna di 450 mq. All’inaugurazione c’erano tutti: tantissimi Alpini giunti da tutta Italia, il comandante in capo delle truppe alpine, il generale Claudio Berto, quello dell’Ana, Sebastiano Favero oltre a tutte autorità locali, dal presidente Luca Ceriscioli alla vice Anna Casini, al presidente della Provincia Sergio Fabiani e il vice presidente del Consiglio regionale Piero Celani. «Noi Alpini abbiamo fretta di realizzare le cose -dice Favero- ed in occasione del sisma abbiamo raccolto oltre 2 milioni di euro. Qui ad Arquata ne abbiamo investiti 550.000 oltre alle donazioni dei 4 club. Per il futuro vorremo avere meno…carte da fare». Il riferimento esplicito è ai tempi dei permessi e della burocrazia che ad esempio stanno frenando la nascita di strutture analoghe a Preci (Umbria) e in altri luoghi terremotati. «Se dopo il terremoto del Friuli il governo americano stanziò 100milioni di dollari dandoli solo agli Alpini ci sarà un perchè», ha ricordato il generale Berto. Imponente il lavoro “fisico” messo in campo da 120 “penne nere” soprattutto delle sezioni di Brescia e di Salò per un totale di cinquemila ore di lavoro. Anche gli abitanti di Arquata, tramite la testimonianza di Anna Rosa, hanno ringraziato per la generosità, mentre i bambini della scuola hanno eseguito due brani con il flauto.
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