“Sblocca Cantieri”, i sindacati:
«Provvedimento pericoloso»

PICENO - Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil esprimono preoccupazione per il decreto approvato dal Governo: «Le Marche, regione nel cratere sismico, da qui a breve saranno il più grande cantiere d’Europa. Si corre il rischio illegalità, dobbiamo alzare il livello di controllo»
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A pochi giorni dall’approvazione del cosiddetto “decreto Sblocca Cantieri”, le organizzazioni sindacali esprimono forte preoccupazione per il quadro che si viene determinando nel Paese in generale e nella provincia di Ascoli in particolare.
«Le Marche, regione nel cratere sismico, da qui a breve saranno il più grande cantiere d’Europa ed è per questo che dobbiamo alzare il livello di controllo, sicurezza e di attenzione» spiegano Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil.

«La normativa nazionale e regionale dovrebbe avere questa sensibilità, invece assistiamo a misure, approvate frettolosamente, che indicano un’altra via, quasi una scappatoia -continuano i sindacati-. Da un lato, c’è il ritorno al massimo ribasso con le conseguenze che conosciamo bene: compressione di diritti, di salari e scarsa qualità dei materiali e dei processi; dall’altro, la possibilità di subappaltare fino al 50% (prima era il 30%) le lavorazioni, con tutti i rischi del caso (per esempio la riduzione della spesa per realizzare l’opera, che spesso pregiudica la concorrenza leale tra le imprese). Il combinato disposto delle due misure riporta le lancette indietro nel tempo e determina, di fatto, un serio rischio di illegalità nel settore edile favorendo l’evasione fiscale e contributiva ed aumentando i rischi di infortuni per i lavoratori, per il risparmio delle risorse destinate alla sicurezza».

Un cantiere navale

«E’ evidente -è il parere di Cgil, Cisl e Uil- che il decreto, così come concepito, non sbloccherà alcun cantiere e non fa nulla per i tanti cantieri del nostro territorio già in essere legati al post-sisma, alla ricostruzione e messa in sicurezza delle scuole e delle chiese, e per tutti gli altri appalti. Il ritorno all’utilizzo del massimo ribasso, l’indebolimento della norma del subappalto, l’implementazione delle procedure con affidamenti diretti impongono una maggiore attenzione da parte di tutti gli attori coinvolti: dalle Istituzioni alle associazioni datoriali».
«E’ stata celebrata il 28 aprile la Giornata Mondiale per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, per questo sollecitiamo una sempre maggiore attenzione alla prevenzione, formazione ed informazione su questi temi, anche in prossimità del 1° maggio che è dedicato alla tutela della salute e sicurezza in tutti i luoghi di lavoro. Non possiamo pensare -concludono i sindacati- che su tutti gli appalti ed in particolare sugli appalti dell’edilizia, torni in campo il “massimo ribasso”, consapevoli che il maggiore costo è sempre riversato sulla dignità  e la sicurezza dei lavoratori e sulle imprese oneste che rispettano l’applicazione del Ccnl e le conseguenti previsioni di legge. Per questo facciamo appello a tutte le forze di governo, e alle organizzazioni datoriali che hanno a cuore il nostro territorio e una edilizia di qualità, per contrastare questo provvedimento pericoloso ed irresponsabile».


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