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Emergenza Covid-19,
al carcere del Marino
situazione sotto controllo

ASCOLI - Il decreto del Governo dà la possibilità ai detenuti di parlare via Skype con i propri familiari, oltre a telefonate settimanali vista l'impossibilità  di incontri di persona. Polizia penitenziaria, tutto il personale e detenuti che svolgono mansioni lavorative con le mascherine, comprese quelle donate
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L’ingresso del carcere di Marino del Tronto

di Simone Corradetti

Nonostante l’emergenza Coronavirus, la situazione del carcere ascolano di Marino del Tronto rimane sotto controllo dopo che lo scorso 9 marzo, in seguito alla rivolte nel penitenziario di Modena, una quarantina di detenuti erano stati trasferiti nella casa circondariale ascolana creando non poche preoccupazioni tra gli “ospiti” locali e il personale della Polizia Penitenziaria.
Tre detenuti erano stati trasportati all’ospedale “Mazzoni” di Ascoli, tra cui due dimessi dal nosocomio dopo alcuni giorni, mentre l’altro detenuto è purtroppo deceduto a causa di una overdose. L’attuale decreto del Governo Conte, dà la possibilità ai detenuti di parlare via Skype con i propri familiari, oltre a telefonate settimanali visto che non li possono incontrare personalmente in carcere per evitare il contagio. Anche le lezioni scolastiche per alcuni detenuti si faranno online, con gli insegnanti che seguiranno e valuteranno l’apprendimento stando a casa.

La direttrice del carcere, Eleonora Consoli

Le mascherine protettive vengono indossate dal personale penitenziario e dai detenuti che svolgono mansioni lavorative alle dipendenze dell’amministrazione. La casa circondariale, ha anche ricevuto delle donazioni spontanee di dispositivi di sicurezza individuale da parte della deputata leghista Giorgia Latini e da una azienda della provincia di Fermo.

Inoltre, sul fronte dei detenuti che lasceranno il carcere per andare ai domiciliari – nell’ottica di alleggerire il sovraffollamento degli istituti penteniziari – al Marino si sta aspettando l’arrivo di braccialetti elettronici. Sono destinati a tre detenuti che hanno una pena non superiore ai 18 mesi di reclusione. Per altri cinque, invece, il regime di reclusione si trasforma ma senza l’obbligo del braccialetto, poiché la pena non supera i 6 mesi: saranno comunque sottoposti ai controlli previsti dalla legge da parte delle forze dell’ordine.
Ogni mattina, infine, viene misurata la temperatura corporea ai dipendenti, e finora non si sono verificati casi sospetti da Covid-19, né tra il personale né tra i detenuti.


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