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Covid a Roccafluvione, il sindaco:
«Costituirò il Comune parte civile
se i contatti non si dichiarano subito»

EMERGENZA - A far andare Francesco Leoni su tutte le furie, il fatto che i due nuovi casi sono tra i contatti di persone confermate nei giorni scorsi. «Ritardo che potrebbe costare caro alla comunità». Per il momento è confermata la data del 23 settembre per la riapertura delle scuole
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Ha perso la pazienza Francesco Leoni, sindaco di Roccafluvione, uno dei focolai Covid che più stanno preoccupando il Piceno.

Oggi, domenica 20 settembre, i positivi sono arrivati a 22 di cui 2 non residenti, con 13 nuclei familiari coinvolti.

A far andare su tutte le furie il primo cittadino è stato il fatto che si tratta di contatti di casi confermati nei giorni scorsi

Il sindaco Francesco Leoni

ma che sono emersi solo ieri.

Ecco cosa ha detto: «I dati di oggi evidenziano ulteriori 2 persone positive nell’ambito di un nucleo familiare già individuato.

C’è un altro nucleo familiare che domani dovrebbe essere oggetto di tampone in quanto un componente è già positivo.

Quello che però sta emergendo è il colpevole ritardo con cui emergono alcuni contatti di persone che dovevano essere dichiarati all’inizio del focolaio e invece si è preferito far passare molti giorni per poi giungere a fare il tampone in ambulatori privati e arrivare a comunicare la positività con un grave ritardo che potrebbe costare molto caro alla nostra collettività.

Raccomando ancora una volta che chiunque sapesse di essere stato a contatto con positivi deve fare immediatamente il tampone rivolgendosi al proprio medico o anche al sindaco.

Con ancora maggiore responsabilità chiunque è positivo ha l’obbligo di dichiarare tutti i contatti.

La salute e l’incolumità dei cittadini è prioritaria e nessun motivo deve indurre a tacere dei nominativi.

Sia chiaro a tutti che qualora ci fossero responsabilità accertate non esiterò a costituire il Comune parte civile in eventuali processi penali».

Il sindaco Leoni, già la scorsa settimana, all’apparire dei primi casi, aveva deciso di rinviare l’inizio della scuola al 23 settembre, quindi anche dopo le elezioni che impegnano l’edificio scolastico.

Comunica che la data dovrebbe rimanere invariata.

Nell’occasione ricorda alle famiglie «che hanno componenti positivi o in quarantena non devono mandare i figli a scuola.

Dobbiamo fare il possibile per proteggere l’ambiente scolastico dal virus».

 

 



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