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Ascoli, la salvezza diretta non è più un’utopia

SERIE B - Pomeriggio agitato davanti alla tv. La clamorosa occasione di Bidaoui, il solito super Leali, l'ingresso di Balotelli, i cinque minuti di recupero finali che sembrano un'eternità
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di Lino Manni

Un pomeriggio agitato sul divano, specie dopo il gol di Saric. Ma andiamo con ordine. La partita è iniziata a ritmo molto blando con un Monza più manovriero  che ha creato un paio di azioni pericolose dalle parti di Leali con l’ex Frattesi e Sampirisi. Tuttavia l’Ascoli non hanno mai perso la testa reagendo con orgoglio creando sul finire del primo tempo l’occasione più clamorosa della partita con Bidaoui. L’esterno, su assist di Dionisi (passaggio forse un po’ corto) ha calciato di destro ma il portiere ospite ci ha messo lo stinco e la palla è finita sulla traversa. Possiamo dire “clamoroso al Del Duca e… non al Cibali”. Un primo tempo tutto sommato tranquillo con i bianconeri sempre in palla e pronti a contrastare un Monza lanciato verso la serie A. Qualche problema sulla fascia sinistra dove Kragl ha spinto poco e non difeso bene. Sabiri ha corso a vuoto e l’unica volta che si è visto è stato quando ha rimediato il giallo. Ma la squadra è viva: grinta e volontà non mancano.

La ripresa inizia come si era chiuso il primo tempo. Il Monza pressa e va anche in gol che però viene annullato per un fallo su Brosco. I brianzoli creano ma in vantaggio ci vanno gli ascolani. Leali, sempre più decisivo, compie due prodezze su Frattesi e Barillà. Rovesciamento di fronte e sul traversone di D’Orazio, che ad inizio ripresa aveva sostituito Kragl, Saric segna il suo primo gol. Un piattone che si infila all’angolo destro della porta difesa da Di Gregorio.

Da qui alla fine è una sofferenza totale. Inizia l’ansia. Entra anche Balotelli che si presenta con una punizione calciata sulla barriera e un cartellino giallo. Poi non si vede più. La stanchezza del Monza e la rabbia dell’Ascoli indirizzano la partita verso i tre punti per la squadra di Sottil.

I cinque minuti di recupero sembrano un’eternità. Alla fine il triplice fischio è una liberazione. Con i risultati degli altri campi i tre punti sono oro colato. A questo punto la salvezza diretta non è un’utopia. Ma guai ad abbassare la concentrazione: piedi per terra, correre e pedalare. Con grinta e volontà.


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