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Falsi vaccini, l’Area Vasta 5 sospende la convenzione al dottor Partemi

INCHIESTA - La misura è contenuta in una determina del direttore Esposito, come atto dovuto al provvedimento restrittivo che ha raggiunto il medico di Grottammare lo scorso 8 febbraio. Fino a sentenza definitiva continuerà a percepire il compenso, al netto di quello necessario per il suo sostituto
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Il secondo medico del Piceno indagato per false vaccinazioni: anche per il dottor Ido Partemi è arrivato lo stop della convenzione, per assistenza primaria nel Distretto sanitario di San Benedetto.

 

Con determina di oggi, 25 febbraio, l’Area Vasta 5 lo ha sospeso il dottor Ido Partemi , “con diritto a percepire, fino a sentenza definitiva e fatta salva ogni eventuale azione di rivalsa, i propri compensi al netto dei compensi spettanti al sostituto designato dall’azienda”. L’Area Vasta 5 infatti, nell’intento di non lasciare i cittadini senza l’assistenza medica primaria, farà in modo di rimpiazzarlo.

 

Il provvedimento restrittivo, nei confronti del dottor Partemi, medico di famiglia di Grottammare, è stato emessa l’8 febbraio dal gip del Tribunale di Fermo, che ha informato nei giorni successivi anche i vertici della Sanità Picena.

 

La misura adottata dall’Area Vasta 5 è in ottemperanza alla legge, in quanto “prevede che il medico deve essere sospeso dagli incarichi della medicina generale in caso di emissione da parte dell’Autorità Giudiziaria di provvedimenti restrittivi della libertà personale, quali arresti domiciliari, custodia cautelare in carcere o luogo di cura, divieto di dimora nel territorio dell’ambito territoriale di attività convenzionale o nel territorio dell’Azienda, che impediscono il corretto svolgimento dell’attività convenzionata di studio e domiciliare”.

 

Il dottor Partemi è gravemente indiziato per l’ipotesi di reato di falsità ideologica e materiale, commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, e peculato e truffa ai danni dello Stato. Contro di lui le accuse, frutto dell’indagine dei Carabinieri del Nas di Ancona e dei colleghi del Comando provinciale di Ascoli, coordinata dalla Procura della Repubblica di Fermo: la presunta falsa attestazione – mediante inserimento dei relativi dati nella piattaforma informativa vaccinale del servizio sanitario – dell’avvenuta somministrazione del vaccino in favore di diversi soggetti, alcuni dei quali provenienti da altre regioni, al fine di far ottenere loro la certificazione verde  green pass.

 

Gli stessi capi d’imputazione pendono sul dottor Giuseppe Rossi, di Ascoli, ai domiciliari dopo un mese di reclusione  nel carcere anconetano di Montacuto, dall’arresto avvenuto lo scorso 4 gennaio. Coinvolto in quest’ultimo filone anche un presunto intermediario, Maurizio Strappelli, impiegato ascolano 59enne, agli arresti domiciliari.

 

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