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Elezioni, rivoluzione a sinistra: il Pd rimette in discussione il sostegno a Oddi

CASTEL DI LAMA - A poco più di un mese dal voto la sezione locale dei dem fa dietrofront e valuta nuovi accordi elettorali per formare una lista progressista a tutti gli effetti. In bilico l’alleanza con il comitato “Castel di Lama 20.23”, il segretario Falcioni strizza l’occhio al fronte del sindaco uscente Mauro Bochicchio. «Dobbiamo avere il coraggio di azzerare tutto e di ricostruire l’unità del partito, a partire dal dialogo con il M5S»
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di Federico Ameli

 

Con le urne elettorali di maggio ormai dietro l’angolo, un’inattesa novità delle ultime ore rischia di stravolgere lo scenario politico delle amministrative di Castel di Lama.

 

In particolare, il malcontento emerso negli ultimi giorni negli ambienti del centrosinistra cittadino sembra aver lasciato un segno più profondo del previsto nella corsa al prossimo mandato, con la sezione lamense del Partito Democratico che, dopo le accuse mosse dai consiglieri uscenti Vincenzo Camela e Cinzia Peroni e dal referente locale di Sinistra Italiana Tommaso Amadio, ha manifestato ufficialmente l’intenzione di tornare sui propri passi e ridefinire le proprie strategie politiche in vista delle elezioni.

Stefano Falcioni

 

Se a suscitare l’indignazione di parte del centrosinistra locale era stata la scelta di intraprendere un percorso politico condiviso con il comitato civico “Castel di Lama 20.23”, sostenendo la candidatura di Tiziano Oddi e tagliando di fatto i ponti con esponenti storici della sinistra lamense, ora è lo stesso segretario del circolo dem del paese, Stefano Falcioni, a rimettere in discussione un’alleanza finita al centro di roventi polemiche.

 

«In vista delle elezioni amministrative di Castel di Lama il partito, dopo aver discusso al suo interno ed anche attraverso il confronto con gli organismi provinciali, ha sottoscritto un documento politico programmatico approvato a maggioranza per l’avvio di una interlocuzione con il comitato “Castel di Lama 20.23.” – ricorda Falcioni -.

 

A seguito di varie vicissitudini, il documento è stato rinnegato dagli stessi protagonisti: a mezzo stampa, i consiglieri di “Uniti per Castel di Lama” hanno preso le distanze da tale progetto politico, vanificando di fatto quanto in precedenza approvato.

Vincenzo Camela, Cinzia Peroni e Giorgio Mancini (Sinistra Italiana), che negli scorsi avevano puntato il dito contro la direzione intrapresa dal Pd

 

A Castel di Lama i nostri elettori hanno espresso ad alta voce una domanda di rinnovamento, di speranza, di radicalità, con una rinnovata voglia di partecipazione attiva testimoniata dallo straordinario coinvolgimento che ha accompagnato la scelta di Elly Schlein come nuova segretaria».

 

Eppure, l’entusiasmo di poche settimane fa sembra aver inesorabilmente lasciato spazio a una crisi interna che rischia di compromettere le chance dei dem alle urne di maggio.

 

Per questa ragione, il segretario del partito – che negli scorsi mesi, peraltro, era stato tra i principali sostenitori di una possibile coalizione allargata con la giunta uscente dell’Amministrazione targata Mauro Bochicchio – ha formalmente proposto di cancellare quanto deliberato finora, ridiscutendo la strategia e le alleanze elettorali messe fin qui in campo.

 

«Ci troviamo di fronte ad una sezione Pd profondamente divisa e senza una linea politico-programmatica – ammette Falcioni -. Come segretario di circolo, preso atto del fallimento del  documento approvato, dei risultati delle primarie e della voglia dirompente di un forte segnale di cambiamento che da sempre ho cercato di promuovere, dico che dobbiamo avere il coraggio di azzerare tutto, di ricominciare a costruire una vera unità dentro e fuori al partito, insieme ai nostri concittadini.

Il sindaco uscente Mauro Bochicchio

 

Un’unità costruita sui nostri valori, quelli che ci appartengono da sempre, il lavoro, le politiche sociali, la lotta alle disuguaglianze e la tutela dell’ambiente.

 

Non saremo soli, il lavoro è da fare insieme alle persone e alle realtà politiche, sociali e civiche più vicine alla nostra sensibilità di democratici.

 

Il nostro impegno prosegue nella costruzione e nel consolidamento di un’area inequivocabilmente di centrosinistra e progressista – conclude – che possiamo e dobbiamo iniziare a costruire a partire dal dialogo con il Movimento 5 Stelle».

 

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