Il convegno per rendere omaggio a 20 anni dalla morte al grande restauratore Adriano Luzi, svoltosi nell’auditorium di Comunanza, ha visto nel finale la proposta (“Un sogno”) del sindaco Alvaro Cesaroni di istituire a Comunanza un distaccamento, un corso, dell’Università della Tuscia di Viterbo dedicato al restauro delle opere d’arte. E immediatamente la proposta ha avuto il consenso degli stessi professori dell’Università presenti al convegno. Era anche un desiderio che l’artista comunanzese aveva espresso in vita (come ha ricordato Maria Pia Petrocchi).
Sarebbe il modo per rendere felice Adriano Luzi che da lassù avrà certamente approvato. Il convegno di Comunanza, commovente, ricco di spunti non banali, ha visto una grande partecipazione di pubblico oltre che di docenti universitari, restauratori, storici dell’arte e amici di Adriano Luzi, provenienti da tutta Italia. Da Luxor, dove l’artista piceno ha ridato bellezza alla tomba della regina Nefertari e ad altri monumenti dell’antico Egitto, è intervenuto con toccanti parole l’egittologo Francis Amin, collaboratore e amico di Adriano Luzi, il quale ha annunciato che ad ottobre l’ambasciata italiana in Egitto assegnerà’ al restauratore comunanzese un riconoscimento ufficiale per la sua opera in particolare nel monastero di Saint Anthony.
Adriano Luzi si era talmente radicato in Egitto che aveva chiesto a Francis Amin di trovargli casa a Luxor. Il convegno, non solo organizzato ma anche condotto con spigliatezza dall’assessore comunale Alberto Antognozzi, ha ricordato la bellezza interiore e le tante e tante opere d’arte restaurate in Italia e in Egitto da Adriano Luzi intorno al quale, tra colleghi ed amici, si è creata una vera comunità. La comunità di Adriano Luzi. Un valore per tutti.
«Aveva la sapienza del fare. Un talento naturale. Non divideva ragione e sentimento» ha detto la storica dell’arte Anna Lo Bianco. Cariche di contenuti le testimonianze di Lorenza D’Alessandro, che ha portato un video dalla grande carica emotiva, Giorgio Capriotti, Matteo Rossi Doria e tanti altri. Ecco la grandezza di questo restauratore : creatore di bellezza artistica, salvatore di tante opere d’arte, ma anche creatore di amicizia profonda che nemmeno la morte ha interrotto. Adriano Luzi, genius loci comunanzese e vanto delle Marche e dell’Italia, e’ stato ricordato con immensa stima e affetto negli interventi di tanti colleghi. Molto bello, e oggetto di un restauro “impossibile” da parte di due neolaureate all’Università della Tuscia, lo stendardo bifacciale (raffigurante la Pietà, del 500, usato nelle processioni ).
Fu acquistato da Adriano Luzi da un antiquario ascolano, poi lo diede a Matteo Rossi Doria per un primo restauro. A seguito di un incendio nel laboratorio però l’opera venne quasi completamente distrutta. Le studentesse della Tuscia Sofia Castellitto e Aurora Penci, insieme ai docenti, sono riuscite a recuperarlo. E la famiglia Luzi (presenti la moglie del fratello dello scomparso e i nipoti) ha deciso di donarlo al Comune di Comunanza che lo esporrà nel Museo cittadino dedicato all’arte sacra. L’assessore comunale alla cultura Francesca Perugini ha anche annunciato che la sala accanto all’auditorium sarà intitolata “Sala Luxor”. Adriano Luzi continua a vivere nel cuore di tutti e dare ancora stimolo alla cultura.
f.d.m.
Presentate in Provincia le iniziative in onore di Adriano Luzi
Adriano Luzi, il grande restauratore di Comunanza, a venti anni dalla morte regala ancora bellezza
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